Page 77 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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L'ESERCITO E II. BRIC;ANTi\C;(;IO 61
Come i giudici, anche gli ufficiali ex borbonici, che militavano nelle file
dell'esercito, erano oggetto di una particolare attenzione da parte dei comandi,
attenzione - dobbiamo però aggiungere - che non era sicuramente discriminazione,
ma, certo, era qualcosa che non esisteva nei confronti degli altri ufficiali, a meno
che non provenissero dall'Esercito Meridionale di Garibaldi. Infatti la loro origine
veniva evidenziata ogni volta che ufficiali ex borbonici (36) o ex garibaldini (37) si
rendevano colpevoli di qualche mancanza, così come tornava ad essere evidenziata
- ma questa volta a vantaggio dell'ufficiale che aveva saputo superare quest'ostaco-
lo iniziale - quando l'ufficiale si rendeva protagonista di un atto di valore ° riusciva
a portare a termine una missione delicata.
Un atteggiamento simile era tenuto anche nei confronti degli ex soldati borbo-
nici - o più generalmente verso le reclute meridionali - dei quali si temeva, giusta-
mente, specie nei primi tempi, la fuga in montagna (e per i disertori catturati insie-
me ai briganti era previsto il plotone di esecuzione) o oltre frontiera (3R). Li si tene-
va d'occhio, questo sì, specie se si verificavano delle diserzioni, ma al contempo se
ne lodava - se meritavano - il comportamento in combattimento; ci si raccomanda-
va perché ricevessero un buon trattamento, senza discriminazioni, e, forse non sol-
tanto a loro beneficio, ma a beneficio di tutti i soldati non appartenenti alle "vec-
chie provincie"; si proibiva l'uso in servizio del dialetto piemontese (39). Se merita-
vano, quindi, i soldati meridionali erano apprezzati come - e forse più - degli altri.
C'erano poi, invece, degli altri militari di provenienza borbonica che costitui-
vano per i comandi una fonte di preoccupazioni, preoccupazioni che erano però,
nella maggioranza dei casi, del tutto inutili. Si trattava clei militari dei reparti compo-
sti unicamente eia elementi provenienti dall'esercito napoletano: le compagnie vete-
rani, in primo luogo, adibite a mansioni sedentarie - in genere nelle guarnigioni
minori - le guardie doganali e, relativamente al primo biennio, anche gli elementi
del R. Marina (40). Tranne questi ultimi, però, tutti gli altri limitavano la loro opposi-
zione a rimpiangere i tempi belli '''e na vota" e magari a chiudere un occhio su quel
che vedevano, preoccupandosi però, soprattutto, di non perdere il posto e la paga.
Poi gli anni, i trasferimenti e l'immissione di nuovi elementi di diversa provenienza
avrebbero fatto scomparire queste estreme propaggini dell'esercito borbonico.
(36) Due escmpi in busta 35, fascicolo I, carte 4-9 e busta 122, fascicolo I , carte
194-224.
(37) Ad esempio busta 20, fascicolo 8, carta 17; busta 48, fascicolo 9, carta 4; busta 65,
fascicolo 6, carta I SI.
(38) Norme per la fucilazione dci disertori in busta 28, fascicolo 4, carta 66.
(39) B. S7, fascicolo I, carta 44.
(40) Per i Veterani, busta 36, fascicolo 1 , carte 78-89 e busta 88, fascicolo 3, carte
150-152. Per i Doganieri, busta 21, fascicolo 3, carta 8 c busta 60, fascicolo 9, carte 46-51.
Per il R. Marina, husta 18, fascicolo 3, carta 19.