Page 79 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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L'ESERCITO l' II. BRIGANTAGGIO 63
perché, cosÌ facendo, avrebbero reso inutile il loro impiego cd avrebbero perduto
la paga (42). Forse si trattava di giudizi esagerati, però sono espressi giudizi pres-
soché unanimi, facendo eccezione per due sole formazioni, una a piedi e l'altra
montata, efficienti, abili e fin troppo decise, grazie soprattutto alle capacità ed
all'energia dci loro organizzatori e comandanti, la squadriglia della Guardia
Nazionale Mobile calabrese del barone Dramis (43) e la Guardia Nazionale a
Cavallo che da Davide Mennuni, un possidente lucano, prendeva il nome di
"cavalleria Mennuni".
Efficienti e sin troppo decisi erano anche i componenti di un'altra formazio-
ne ausiliaria dell'Esercito, questa volta non meridionali, i volontari della Legione
ungherese. Questa, formata da esuli c disertori magiari e, in piccola parte, croati,
diede sempre prova di estrema determinazione, qualche volta di ferocia. I suoi
uomini - tra i quali non mancarono alcuni disertori passati ai briganti - forniva-
no spesso occasione per risse e violenze nelle sedi di guarnigione (44).
(42) Busta 71, fascicolo Il, carte I-55.
(43) Tra l'altro, busta 42, fascicolo l, carte 1-3; busta 47, fascicolo 6, carte 33-40;
busta 55, fascicolo 6, carte 73-76.
(44) Busta 5, p. 613-615 e busta 31, fascicolo 3, carte 81-85.