Page 78 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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Sempre restando nell'ambito dei militari meridionali, o, forse, è più esatto
dire dei para-militari meridionali, occorre spendere qualche parola riguardo
alle formazioni ausiliarie reclutate nelle provincie del Sud, maxime la Guardia
Nazionale.
Il fondo è ricchissimo di carteggi relativi a quest'ultima istituzione, che ne
esaminano, soprattutto, ma non soltanto, gli aspetti operativi. Anche se si trova-
no, con una certa frequenza, documenti che esprimono un giudizio positivo su
questa milizia cittadina, la maggioranza delle carte è invece decisamente critica,
soprattutto per quanto riguarda la collaborazione e la combattività. Nel comples-
so era - ed è - abbastanza arduo dare un giudizio di carattere generale: accanto a
reparti, a distaccamenti, a pattuglie di guardie nazionali che si battevano ce
n'erano altri che si davano alla fuga ai primi spari o che non intervenivano nep-
pure per difendere il proprio paese dalle incursioni dei briganti. D'altra parte -lo
riconoscevano gli stessi comandi militari - non era possibile chiedere in ogni
occasione a questi civili, armati ed addestrati in modo approssimativo, lo stesso
sangue freddo e la stessa esperienza delle truppe regolari. Per di più, poi, le guar-
die nazionali avevano anche una loro vita privata e di lavoro, vita che poteva
esser stroncata con facilità da una fucilata o, ancor peggio, dalla cattura da parte
dei briganti seguita dalla tortura, la mutilazione o la morte. Ed il fondo è pur-
troppo ricco di esempi di contadini o di artigiani uccisi nei campi o lungo le stra-
de soltanto perché appartenenti alla Guardia Nazionale o di guardie catturate e
uccise, anziché esser liberate, soltanto perché portavano il "pizzo all'italiana",
che poteva costituire una manifestazione esterna del loro pensiero politico, così
come sono menzionati casi di guardie mutilate del mento dai briganti per far
scomparire l'aborrita peluria (41).
Di fronte a questi rischi si dovrebbe quindi essere indotti ad osservare con
una diversa disposizione di spirito il loro contegno e ad emettere gi udizi meno
taglienti di quelli emessi allora. C'è infine da considerare che la Guardia Nazio-
nale era l'espressione degli abitanti dei paesi, i suoi ufficiali erano i "galantuomi-
ni" locali e, di conseguenza, il comportamento delle unità dei diversi paesi finiva
per rispecchiare il loro grado di adesione alle nuove idee, la fedeltà allo stato uni-
tario, il desiderio di impegnarsi, lottare, combattere.
Decisamente negativo è il giudizio che viene dato dai documenti relativi alle
formazioni speciali - assimilabili alle guardie nazionali - che prestavano però
servizio continuativo e retribuito: la Guardia Nazionale Mobile e le "squadriglie
borghesi". Secondo i documenti la pri ma era mal reclutata e priva cii addestra-
mento e le seconde non avevano alcun interesse a distruggere il brigantaggio
(41) Busta 9, p. 590.