Page 71 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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LA MARINA DI FRONTE ALLE AGITAZIONI SOCIALI NEGLI ANNI DIFFICILI 000 49
le donne che "rubano il lavoro agli uomini!") non è molto significativa ed il 10-
l'O numero rimane attestato su oltre 14.000 tra permanenti e altri; addirittura a
Spezia nel 1919 vengono in gran parte riassunti gli operai licenziati per i disor-
dini del 1904 (ACS, P.C.M. 1920, Busta 1.1.1778). Dipendono dalla Marina an-
che circa 2.300 impiegati civili per ogni tipo di servizio centrale e periferico,
compresi gli arsenali (Camera dei Deputati, Disegno di Legge, Stato di Previsio-
ne della Spesa, Ministero della Marina, Esercizio Finanz'iario 1917-18 e successi-
vi). Da osservare che in posteriori edizioni dello stesso documento verrà richiamata
la legge nr. 630 del 2 luglio 1911 che deliberava un numero massimo di operai
permanenti di 10.000, con una Marina più grande e gli arsenali dedicati alla co-
struzione di navi, che ora invece sta passando ai cantieri civili. Alcuni incidenti
(Ali. 2) denunciano che probabilmente le condizioni di efficienza degli arsenali
non sono le migliori e non mancano casi di furti denunciati dalla stampa.
I.:inizio del processo nel 1919 per il sabotaggio della corazzata Leonardo da
Vinci avvenuto nel 1916, in cui risultano carenze nel servizio informazioni e nel
sistema di sicurezza della Marina nonché complicità del suo personale (il pro-
cesso della corazzata Benedetto Brin sabotata nel 1915 é già stato celebrato e
nel 1919 ad uno dei due condannati a morte, viene concessa la grazia) non co-
stituiscono certo un buon auspicio per il quadriennio iniziato. I.:Esercito, per
suo conto, ha sulle spalle l'inchiesta per Caporetto. I.:amnistia concessa ai di-
sertori di guerra nel febbraio e settembre 1919 non è vista di buon occhio dai
militari di professione.
È fatale che nel problema del caroviveri del 1919 vengano coinvolte anche
le forze armate (USMM, Busta 1489 e ACS,P.S. 1919, Busta 87). Con un inizio
collocabile ai primi di maggio, il 1919 è l'anno di una grande agitazione dei sot-
tufficiali dell'Esercito e della Marina, che lamentano l'esiguità delle paghe rispet-
to ad altre categorie sociali e la mancata concessione di aumenti, come avvenuto
a favore di Carabinieri, Guardie Regie e di Finanza; essa si estende a macchia d'olio
a tutte le basi e unità navali e praticamente coinvolge tutte le categorie e gradi. Si
costituiscono comitati segreti che raccolgono fondi e trovano un punto di coor-
dinamento nel giornale "Il Sottufficiale Italiano", diretto dal professor Olderico
Grottanelli, che preme sul governo e mantiene contatti a livello parlamentare.
Vengono inviati alle autorità della Marina manifesti anonimi; se pur in al-
cuni di essi sia avvertibile l'eco politica della sinistra con un linguaggio forte nei
confronti delle autorità e l'incitamento ai "compagni" ad unirsi in un'azione co-
mune, il tono generale è molto contenuto; infatti, sono avanzate richieste mol-
to ragionevoli come l'eliminazione del provvedimento disciplinare della
retrocessione di grado, l'istituzione di una scuola unica per sottufficiali, la crea-
zione di circoli, turni di servizio più leggeri per maggiore presenza in famiglia,
accesso dei figli all'accademia navale, ecc.