Page 167 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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I:OPINIONE  l'UIIIIUCA  E I:ADESIONE  DEITITAUA  AL  SISTEMA  DELCALLEANZA  OCCIDENTALE


        reduci  dell'ARMIR che vollero inviare una delegazione dal  capo dello Stato per
        ottenere assicurai'.ioni  sui  rischi  derivanti  per  l'Italia dall'ingresso  nell'alleanza.
        Grande la  partecipazione in diverse città, part~colarmente a  Bari,  Napoli, Geno-
        va, Bologna, Ferrara, Pavia. Le dimostrazioni di  dissenso spesso sfociavano in di-
        sordini,  duramente  repressi (119).  Le  forze  di  polizia - il  Ministero degli  Interni
        era retto da Scel ba - facevano sovente  liSO  delle  armi da fuoco causando nume-
        rosi feriti  e  ponevano agli  arresti molti cittadini per la sola partecipazione ai  co-
        mizi.  I sindacati  dei  lavoratori esclusero la  proclamazione di  uno sciopero gene-
        rale ritenendo sufficiente l'appello al  Paese a  mobilitarsi per salvare la  pace (l20).
        I toni  del  dissenso andavano esacerbandosi:  «De  Gasperi  sta vendendo l'Italia».
        «L'opposizione  insorge  contro  il  governo che  vuoi  portare  il  Paese  alla  guerra.
        De Gasperi costretto a  riconoscere di  aver mentito. Togliatti accusa la  presiden-
        za  del  Consiglio di  aver venduto e fatto  pubblicare documenti  falsi  per organiz-
        zare il  criminale attentato del  14  luglio  194R  contro la sua persona (121)>>.  Il  Pat-
        to era ormai giudicato come <<la  Santa Alleanza di  guerra».  L'Unità  pubblicava il
        testo integrale del  discorso di  Togliatti  alla Camera con il  quale  il  leader comu-
        nista  riaffermava  «il  carattere  aggressivo  dell'alleanza  militare  di  Washington»,
        sottolineava come  <<l'intesa  tra  le  grandi  Potenze  fosse  la  base  clelia  politica so-
        vietica»  e  vi  fosse  l'urgenza di  «rafforzare  l'organizzazione delle  Nazione  Uni-
        te (122)>>.  De  Gasperi decise cii  rilasciare un' intervista, pubblicata iii? marzo clal
        Corriere  della  Sera,  con  la  quale  riaffermava  <<la  fede  nel  popolo  italiano e  de-
        nunciava i pericoli dell 'azione sovvertitrice dei comunisti (123)>>,  ribadendo, inol-
        tre,  che  «questa  è  la  via  per salvare  la  pace  e  la  libera  democrazia (124)>>.  I con-
        trasti  si  aggravarono  in  seguito alle  informazioni  rilasciate  nel  corso della con-
        ferenza stampa concessa dal  Foreign  Office secondo cui  De Gasperi era  in  pos-
        sesso  del  testo del  Patto da  diversi  mesi.  Durante tutto il  dibattito alla  Camera,
        socialisti e comunisti avevano più volte chiesto di  conoscere i contenuti dell'ac-
        cordo ma sia  lo stesso De Gasperi sia Sforza avevano affermato di  non essere in
        possesso dci  documenti. CUnità accusò di  menzogna il  capo del governo e il  mi-
        nistro  degli  Esteri  per  essersi  assicurati  il  voto  di  fiducia  senza  aver  rivelato  le



            (119)  A 'Iemi,  la  polizia  aprì  il  fuoco  contro  i dimostranti causando  UII  morto  e  nove
        feriti. AVi/liti!,  18  marzo  1949,  p.  I
            (120)  I:Unità, 15  marzo 1949, p.  I.
            (121)  CUnità,  17 marzo 1949, p.  1.
            (122)  Ivi, p.  3.
            (123)  Corriere della  Sera,  17 marzo  1949, p.  I.
            (124)  [bidellI.
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