Page 164 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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-                                                        GIANFRANCO  BENEDETIO





             dell'Italia  nel  Patto Atlantico (106).  Circa  una settimana  dopo,  l'otto marzo  1949,
             trenta  giorni  prima  della  cerinionia  della  firma  del  Trattato,  l'ambasciatore  Tar-
             chiani fu  informato della decisione di Truman e dopo otto giorni gli  fu  comunica-
             to il testo, unitamente all'invito al ministro degli Esteri Carlo Sforza a recarsi a Wa-
             shington per la  firma.  Nonostante non  fossero del  tutto scomparsi gli  antichi  odi
             tra ex-nemici, l'Italia entrava in  un'alleanza i cui  membri erano nazioni contro cui
             si era battuta, a soli quattro anni dalla fine della guerra e a due dalla firma del Trat-
             tato  di  pace.  Il  processo  di  ricostruzione  della  politica  estera  italiana  era  stato
             quanto mai  rapido (107).
                 Come l'Inghilterra di  Russell,  nel  1859,  aveva  avuto un  ruolo  fondamentale
             nel  sostenere l'unificazione italiana, così gli Stati Uniti furono decisivi nell'appog-
             giare l'inserimento dell'Italia nel sistema atlantico (108)  e nella ricostruzione demo-
             cratica dopo il  ventennio fascista, ricercando tra le forze politiche emerse al  tel'lni-
             ne del conflitto gli  interlocutdri più significativi (109).
                 In  Italia,  i toni dello scontro tra i partiti favorevoli  al  Patto e quelli che vi  si
             opponevano divennero  particolarmente aspri.  «De  Gasperi  confessa  di  aver  na-
             scosto la verità al  Paese», titolava l'Unità del  10 marzo  1949. Carticolo rivelava
             che nella relazione di  politica estera ai  membri delle commissioni degli Esteri dei
             due  rami del  parlamento,  De  Gasperi  aveva  comunicato che fin  dal  sei  gennaio
             di  quello stesso anno il governo aveva chiesto di  partecipare al Patto. «Questo di-
             mostra quante volte  De  Gasperi,  Sforza e altri  abbiano  mentito affermando che
             il  governo non intendeva assumere impegni  di  carattere militare.  De Gasperi ha
             anche  affermato  che  al  Patto  sono  uniti  degli  allegati  di  cui  il  governo italiano
             non  è  ancora a  conoscenza.  La  richiesta  italiana era contenuta in  un lungo me-
             morandum  inviato  a  Washington  lo  scorso  sei  gennaio  nel  quale  erano trattate
             questioni di  politica estera, come la  questione delle colonie e la limitazione degli
             armamenti.  Egli  ha  anche  affermato che  l'adesione  italiana al  Patto sarà sotto-
             posta a due votazioni del parlamento:  la  prima preventiva per autorizzare il  go-
             verno a  iniziare  le  trattative e  la  seconda di  ratifica.  Ha anche preso posizione



                 (106)  T.E.  Smith, "The Fear of Subversion: The Unitecl  States aocl  the  Inclusion of Italy
             in  the North Atlantic Treaty", in:  Diplomatic History,  7,1983,2, p.  148-149.
                 (l07)  I~  l'astorelli, 'TAdesione dell'Italia al  patto Atlantico", in:  Storia contemporanea,
             dicembre  1983, p.  1030.
                 (108)  D.  W.  Ellwood,  Lalleato  nemico.  La  politica  di  occupazione anglo-americana  in
             Italia,  1943-1946, Milano,  1977.
                 (109)  J.  E.  Miller, "Strategie della stabilizzazione. Gli Stati Uniti e l'Italia:  1917-1950", in:
             Storia contemporanea, agosto 1984, p.  765-769.
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