Page 159 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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I:OPINIONE PUIIIILlCA E L'ADESIONE IlEI.I:lTALlA AL SISTEMA DFU:ALLEANZA OCCIDENTALE
non è armata, va subito in mano a un belligerante o all'altro. Ricordiamo che nel-
la seconda guerra mondiale la Norvegia fu violata dalla Germania nel 1940, così
come il Belgio, l'Olanda e la Jugoslavia (H7)>>.
Nella ormai acclarata bipolarizzazione sarebbe stato inconcepibile pensare di
costituire un terzo polo, quello europeo, in un continente in cui erano ancora pro-
fondi i segni del recente conflitto. Mancava la struttura economica e industriale per
pensare di fronteggiare la minaccia sovietica. Se vi era la volontà di giungere a una
federazione europea, anche se in tempi sicuramente lunghi, per gli aspetti militari
più immediati non vi era una valida alternativa ad accordi con gli Stati Uniti. Per-
tanto, Sforza chiarì che non fu mai presa in considera,,-Ìone la negoziazione della
partecipazione italiana: «Veniva offerta la garanzia di difendere il Paese dalla mi-
naccia sovietica e un'offerta non si negozia». Così come escluse che il governo aves-
se subìto pressioni americane perché entrasse nel Patto avendo, invece, deciso in in-
dipendenza, in base all'evolversi del quadro internazionale e dopo aver ottenuto
chiarimenti sulla piena parità con gli altri membri (88). «Il Paese ha un bisogno es-
senziale: primo, di avere sicurezza; secondo, di non trovarsi nell'isolamento (89)".
In relazione alla scelta effettuata in base all'evoluzione della situazione inter-
nazionale, ancora Sforza ebbe a dichiarare: «La battaglia del Cominform al piano
Marshall ha finito per trasformare lentamente le caratteristiche esclusivamente
economiche dell'OECE, dandogli il carattere politico che non avrebbe dovuto
avere se tutti i Paesi, Urss inclusa, avessero partecipato alla ricostruzione con spi-
,rito solidaristico. Il blocco di Berlino mostrò il metodo che Mosca voleva segui-
re per svilupparsi verso Ovest. Solo allora i Paesi legati al piano Marshall sentiro-
no l'esigenza di una collaborazione politica oltre che economica. Sarebbe stato un
delitto contro l'Italia se non avessimo tenute aperte tutte le porte facilitando il
nostro accesso al Patto. Il Patto Atlantico sorge dalla sterilità cui è stata condan-
nata l'Onu specie per colpa degli ostruzionistici veti russi. Il Patto Atlantico non
l'ha creato l'America, l'ha creato la Russia quando divise l'Europa in due blocchi,
creando il blocco orientale che precedette di gran lunga il blocco occidentale,
appena ora in formazione (90)". Concluse:«Come mai chi mostra tanto ardore
contro le misure che noi oggi prendiamo per proteggerci, il Patto Atlantico, non
ha scritto una sola parola per deplorare che si costituisse il blocco orientale?
(87) Ivi, p. 227.
(88) Ivi, p.l%-198.
(89) Ivi, p. 222.
(90) Ivi, p. 2.13-234.

