Page 157 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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r:OPINIONE  PUBBLICA  E L'ADESIONE  DELeITALIA  AL  SISTEMA  DELL'ALLEANZA  OCCIDENTALE


        geopolitica.  De  Gasperi  respinse  la  proposta suscitando  la  reazione di  Gronchi il
        quale  manifestò  per  la  mancanza  di  un  libero  dibattito  e  la preordinata volontà
        verso una scelta ormai definita che escludeva la  possibilità di ricerca di una «terza
        via».  Il capo del governo mostrò stupore per questa dichiarazione alla quale repli-
        cò affermando che occorreva tenere ben presente il  fulcro del problema costituito
        dalla politica sovversiva attuata dall'Urss che richiedeva ai Paesi occidentali una de-
        cisa opposizione con  l'insostituibile sostegno americano(77).  Alla  Camera dei  De-
        putati gli  interventi dei  parlamentari democristiani risentirono della scarsità di in-
        formazioni fino ad allora ottenute. Pur esprimendo essi collegialmente dissenso al-
        la  mozione  di  Nenni, le  divergenze tra le  diverse  componenti della  DC si  resero
        manifeste anche  perché alcuni  parlamentari di  quel  partito presero la  parola a ti-
        tolo  personale.  Nenni,  pur non volendo ampliare pro  domo sua  i dissensi  emersi
        ne trasse motivo di  soddisfazione in  quanto confermavano la validità della sua te-
        si,  accolta da diversi  settori  dello stesso  partito di  governo (78).  Il  Popolo  cercò di
        minimizzare le  manifestazioni di  critica, infatti non ne  diede mai notizia, smenten-
        do quanti tentavano di  evidenziare le  divergenze esistenti (79).  Anche nel  Consiglio
        nazionale della  DC, che si  svolse  tra il  21  e il  23  dicembre  1948, emersero posi-
        zioni  critiche  verso  l'operato dell'esecutivo.  Gronchi  propose l'istituzione  di  «un
        organo che fosse informato»  e che esprimesse la posizione del partito sulle questio-
        ni  internazionali.  Fu,  quindi, creata la  Commissione di  studio per la  politica este-
        ra  che,  in  realtà,  rimase solo  sulla  carta.  Fu  quella  l'ultima occasione di  dibattito
        interno della DC sull'adesione italiana, secondo il  nitido ricordo di  Luigi  Gui che
        escluse che vi  sia stata una decisione in tal senso degli organi dirigenti della DC (801,
        smentendo quanto affermato da Giulio Andreotti secondo il  quale durante i mesi
        di  gennaio e febbraio  1949 si  svolsero ampie discussioni  all'interno del suo par-
        tito(81).  Anche  il  Consiglio  nazionale  di  febbraio  1949  si  limitò  a generiche co-
        municazioni di  De  Gasperi su  questioni  internazionali, senza alcun voto conclu-
        sivo(82).  L'area  della  DC che  non accettava  la  linea di  De  Gasperi,  in  definitiva,
        non riuscì a far valere le  proprie istanze né trovò sostegno negli  altri partiti di  op-
        posizione.  Il  Partito comunista italiano  avrebbe  potuto trame vantaggio  politico,



            (77)  Ivi,  p.  116-118.
            (78)  P.  Nenni, Tempo di guerra  fredda.  Diari 1943-1956, Milano,  1981, p.  468.
            (79)  A.  Petrucci, "La DC è  più compatta che mai", in:  Il  Popolo, 30 novembre  1948.
            (80)  AA.VV.  Italia  e Stati Uniti durante l'amministrazione Trumal1,  a cura di  E.  Di  Nolfo,
        Milano,  1976, p.  184
            (81)  G. Andreotti, De Gasperi e il suo temlJo.  Trento,  Viel11Ja,  Roma, Milano, 1964, p. 326
            (82)  G.  Di  Capua, Come l'Italia, cito  p.  167.
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