Page 152 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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- GIANFRANCO BENEDEITO
sospenderebbero ogni aiuto destinato all'Italia (57)>>. E lo stesso segretario di Stato,
Marshall, qualche tempo prima della consultazione elettorale aveva espresso il suo
pensiero: "Se il popolo italiano voterà per affidare il potere a un governo nel
quale l'influenza dominante spetti a un partito la cui ostilità al programma di as-
sistenza americano è stata dichiarata, concluderemmo che il popolo italiano de-
sidera dissociarsi da tale programma». Il Nuovo Corriere della Sera sosteneva le
intenzioni di Washington citando gli aiuti americani di cui aveva beneficiato
l'Italia grazie ai quali era sopravvissuta e aveva potuto continuare la propria at-
tività (58). La posizione dei socialisti, espressa dall' Avanti! a pochi giorni dalle
elezioni del 18 aprile, fu molto dura: "Tutte le forze della più rigida conservazio-
ne, quelle che non solo sorressero ma addirittura plasmarono il fascismo hanno
impugnato la bandiera americana e le hanno dato un preciso significato italia-
no (59)>>. Il voto assegnò oltre il 480/0 dei voti alla Democrazia Cristiana. L'Avan-
ti! del 21 aprile 1948 espresse lo sdegno per il risultato pesantemente condizio-
nato dagli Stati Uniti: "Se gli americani durante la guerra avevano dato al popo-
lo italiano la speranza che finalmente fosse arrivato l'atteso rinnovamento delle
vecchie strutture ammorbate ora essi danno pane ma nessuno parla più di spe-
ranza e questo rende tanto amaro quel pane (60)>>. Lo stesso articolo sottolineava
che coloro che avevano votato per il Fronte Popolare costituivano una massa
omogenea che "ha resistito alle minacce, alle lusinghe, al pane dell'America (61)>>.
I:Unità, il 22 aprile, riportava un'intervista di Togliatti (62) che ribadendo le af-
fermazioni del PCI sulla funzione strumentale del Piano Marshall durante la
campagna elettorale denunciava il pesante intervento straniero nelle elezioni e le
minacce di affamare il Paese se il risultato fosse stato favorevole al Fronte Popo-
lare. «Le elezioni non sono state né libere né democratiche, la DC è divenuta
l'esponente di tutti i gruppi reazionari del capitalismo internazionale e interno.
Gli otto milioni di voti dati al Fronte rappresentano la valorosa resistenza alle
pressioni e ai ricatti stranieri». Togliatti, citava anche un articolo del Dai/y Mai/
- definito voce del padrone - il quale aveva dovuto riconoscere: «Il comunismo
è tutt'altro che battuto ( ... ). Milioni di italiani sotto le formidabili pressioni
(57) S. Gilbert, La politica italiana degli Stati Uniti, cito p. 24.
(58) A. Guerriero, "Quello che ci ha dato l'America", in: Il Nuovo Corriere della Sera,
30 marzo 1948, p.l.
(59) M. Bracci, ''America amara", in: Avanti!, 9 aprile 1948, p. L
(60) G. Mazzali, "Il pane dell'inferno", in: Avanti!, 21 aprile 1948, p. 2.
(61) Ibidem.
(62) "Le dichiarazioni di Togliatti", in: l'Unità, 22 aprile 1948, p. 1.

