Page 151 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 151
I:OPINIONE PUIIl\LlCA E I:ADESIONE DELClTALIA AL SISTEMA DELL'ALLEANZA OCCIDENTALE
si nordeuropei ritenuti privilegiati o «ricchi (52)>>, non rispondesse a quegli obietti-
vi di sicurezza militare per cui era stato concepito, per la sua intrinseca debolezza:
"non a caso, in Consiglio dei ministri si era parlato dei suoi membri come delle «cin-
que impotenze (53)>>, ma non è da escludere che con la sua posizione interlocutoria
t,ittica De Gasperi nutrisse l'illusione di riuscire a negoziare l'adesione italiana in
cambio di una revisione del trattato di pace (54).
" Il 3 aprile 1948, gli aiuti decisi nel 1947, furono tramutati in provvedimento
legislativo, dando vita all'ERI~ European Recovery Program, ed ebbero per l'Italia
una assoluta rilevanza per il sostentamento della sua popolazione e per la sua rico-
struzione. Pochi giorni dopo, nel nostro Paese, si svolsero le elezioni politiche (55).
Alle elezioni, PCI e PSI si presentarono uniti nel Fronte democratico popolare sot-
to il simbolo di Garibaldi, entrambi penalizzati da quanto accaduto in Cecoslovac-
chia appena due mesi prima e con il PSI indebolito dalla scissione, avvenuta nel
gennaio 1947, voluta da Giuseppe Saragat che si opponeva all'imperialismo sovie-
tico nell'Europa orientale e che aveva determinato la perdita di cinquanta deputa-
ti socialisti su centoquindici. Le diverse posizioni sul Patto espresse nel corso del
1947 dal Partito comunista e dai socialisti di Nenni e riportate dai rispettivi orga-
ni di stampa, vennero meno con la fusione elettorale dei due partiti. Lo stesso Pie-
tro Nenni scrisse: «Sarebbe sciocco perseguire una politica di isolamento in quan-
to il PSI non ha interessi diversi da quelli del proletariato nel suo insieme: vince
col proletariato, perde col proletariato (56)>>.Contro un possibile risultato positivo
delle sinistre era stata creata l'immagine, vera tra l'altro, della DC «partito degli
aiuti americani», la cui sconfitta avrebbe significato la certezza di perdere l'assisten-
za offerta dagli Stati Uniti così necessaria nella grave situazione economica nazio-
nale. Non fu casuale che, poco prima delle elezioni, il portavoce del Dipartimento
di Stato, Michael McDermott, avesse dichiarato:« Se i comunisti dovessero vin-
cere, cosa che non crediamo conoscendo lo spirito degli italiani, gli Stati Uniti
(52) «II Patto potrebbe divenire il principale ostacolo alla ripresa economica europea se i
suoi scopi dovessero risolversi nel tutelare gli interessi particolari di alcuni popoli, a scapito di
altri», in: La civiltà cattolica, 15 maggio 1948, p. 441.
(53) A. Breccia, CItalia e la difesa dell'Europa. Alle origini del Pialla Pleven. Roma, 1984,
p. 210 e s.
(54) A. Varsori, "La scelta occidentale dell'Italia, 1948-1949", in Storia delle relazioni
internazio/lali, n. l, 1985, pp. 102 e ss.
(55) J. E. Miller, "L'ERI' come fattore determinante nelle elezioni italiane dci 1948",
in: Il Piano Marshall e l'Europa, a cura di E. Aga Rossi, Roma, 1983, p. 137-148.
(56) I~ Nenni, "Lettera di Capodanno", in: Avanti!, 1 gennaio 1948, p. 1.

