Page 161 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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L'OPINIONE PUBBLICA E I:ADESIONE DELL'ITALIA AL SISTEMA DELL'ALLEANZA OCCIDENTALE
Per le diffuse divergenze presenti nella classe politica italiana, la nostra diplo-
mazia fu esclusa dai negoziati che si svolsero a Washington, tra l'estate 1948 e i
primi mesi del 1949 (95). La mancata partecipazione non consentì di essere infor-
mati sull'evoluzione dei lavori né di ottenere la certezza della partecipazione gene-
rando in De Gasperi incertezze e inquietudini. Voleva garanzie dai Paesi impegna-
ti nei negoziati, «che non vi sia iato tra i nostri impegni da un lato e garanzia di
aiuto e riarmo dall'altro (96)); voleva che si superasse l'adesione graduata preveden-
dosi la contemporanea adesione di tutti i paesi; che fosse ritenuto ragione suffi-
ciente all'ingresso nel Patto Atlantico la partecipazione al Consiglio d'Europa e
non al Patto di Bruxelles, legame che avrebbe distinto l'Italia dagli altri Paesi me-
diterranei (97). Garanzie da poter spendere, nell'imminenza del dibattito parlamen-
tare, nei suoi interventi alle Camere. Dalle incertezze del presidente del Consiglio,
dinanzi alle quali Sforza sembra sia giunto a offrire le dimissioni se non vi fosse
stata l'approvazione per i passi compiuti (98), nacque la decisione di inviare a'l go-
verno americano non una vera richiesta di adesione ma un documento che spiegas-
se la situazione interna italiana: le certezze del governo si scontravano con i dub-
bi nell'opinione pubblica e con le resistenze in diverse aree politiche. Il 6 gennaio
1949, il titolare dell'ambasciata italiana a Washington, ambasciatore Tarchiani, ri-
cevette l\l1 memorandum da Roma nel quale si cercava di chiarire la complessa po-
sizione politica del Paese, suscitando le sue perplessità: Tarchiani era ansioso che
l'Italia aderisse e da diversi mesi tutti i suoi sforzi erano volti a questo scopo. Il do-
cumento fu da lui stesso integrato con un altro documento e in questa forma fu
consegnato a Hickerson - capo del settore Europa occidentale del Dipartimento di
Stato - che lo interpretò come una domanda effettiva di partecipazione all'allean-
za, provvedendo, il 13 gennaio, a comunicare ai rappresentanti del gruppo di la-
voro degli Stati fondatori dell'alleanza che il governo italiano chiedeva di parteci-
pare al Patto Atlantico. Hickerson, però, espresse dubbi per le possibili conseguen-
ze interne di un passo che sembrava prematuro nei confronti dell'opinione pubbli-
ca italiana. Tarchiani volle l'assicurarlo rovesciando le osservazioni e affermando
che l'esclu~ione dell'Italia dai Paesi fondatori del Patto Atlantico avrebbe generato
disordini nel Paese. De Gasperi non temeva l'opinione pubblica, che riteneva di
riuscire a preparare in qualche settimana, semmai l'opposizione all'interno del suo
(95) M. Toscano, Appunti sui negoziati, cito p. 493 e S.
(96) C. Sforza, Cinque anni, cito 204-208.
(97) Ibidem.
(98) G. Formigoni, La Democrazia Cristiana e ,'Alleanza Occidentale, Bologna, 1996,
p. 343 (nota 42).

