Page 160 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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Parrebbe, dunque, che le misure sono legittime per una parte ma sono delit-
tuose per l'altra che ha costituito un blocco in continua espansione, che ci
minaccia tutti (91)).
De Gasperi aveva maturato le sue convinzioni occidentaliste progressivamen-
te. Per un certo periodo era stato attratto dalla tesi di una neutralità italiana. Pur
avendo aderito al Piano Marshall nutriva dubbi sul legare l'Italia a una alleanza mi-
litare come il Patto Atlantico. Cambasciatore Quaroni, incontrando nel novembre
1948 De Gasperi che era di ritorno da un viaggio prima a Bruxelles e poi a Parigi,
riportò la precisa impressione dci ruolo avuto dal primo ministro belga Pau I Hen-
ri Spaak nel persuaderlo ad aderire al Patto Atlantico. Quaroni riferì che De Ga-
speri credeva che un nuovo conflitto fosse imminente e, in questo caso, rimanere
neutrali sarebbe stato vantaggioso per l'Italia visto che l'alleanza di cui si stava di-
scutendo avrebbe coinvolto il Paese che non era nelle condizioni di poter affron-
tare una nuova guerra. Ma Spaak lo aveva rassicurato che non ci sarebbe stata al-
cuna guerra e, pertanto, l'alleanza non rappresentava un pericolo. A queste con-
dizioni, la partecipazione a una organizzazione in cui l'Italia avrebbe avuto una
posizione di uguaglianza non poteva non risultare attraente (92).
Sulla partecipazione italiana al Patto continuavano a persistere diffidenze ne-
gli altri Paesi, futuri membri. Il 24 dicembre 1948, il comitato degli ambasciato-
ri dei sette Paesi negoziatori decideva di non assumere una decisione univoca in
relazione all'ingresso dell'Italia limitandosi, nel memorandum, a elencare le ra-
gioni favorevoli e contrarie (93). Intanto, si erano avuti importanti mutamenti di
posizione: la diplomazia statunitense stava superando la visione restrittiva di
Kennan (94), incaricato d'affari a Mosca e successivamente direttore dci Policy
Planning Staff al Dipartimento di Stato non favorevole all'adesione di Roma,
mentre la Francia aveva abbandonato la sua opposizione all'Italia in seguito al-
l'allargamento dell'area del Patto dovuta all'adesione della Norvegia che avrebbe
spostato a settentrione il baricentro dell'Alleanza. Cingresso italiano avrebbe co-
stituito non soltanto un valido contrappeso ma avrebbe ridato nuova importan-
za al fianco mediterraneo dell'alleanza che Parigi temeva potesse essere lasciato
non sufficientemente coperto.
(91) Ivi,p.235.
(92) S. Gilbcrt, La politica italiana degli Stati Uniti, cito p. 27.
(93) Fru, 1948, voI. III, p. 340-342.
(94) Incaricato d'affari a Mosca, succcssivamcntc direttore del Po/icy Planlling Starr al
Dipartimento di Stato.

