Page 173 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL  RAPPORTO  TRA  LA  MARINA  E LA  NAZIONE  DALLA  Lll\ERAZIONE  ALIA  CADITrA  DEL  MURO  DI  lIERLlNO

         ma  il  lavoro  della  Marina  è  immenso  e  professionalmente  molto  importante
         perché ne  modernizza le  modalità d'impiego valide anche con i mutati scenari.
             Venendo al  nostro tema, si  può osservare che nel  complesso,  fino alle elezio-
         ni  del  1948, la stampa di  ogni tendenza conferisce un certo rilievo alle attività del-
         la Marina spesso con toni abbastanza favorevoli.  Da tale data in poi, e per tutti gli
         anni Cinquanta, la  Marina è  sulle  prime pagine dei  giornali  per le  critiche al  suo
         comportamento in  guerra in  relazione alle vicende Maugeri e Trizzino, su cui tor-
         neremo. Negli  anni Sessanta e Settanta, invece,  la Marina - con un'opinione pub-
         blica molto ricettiva ai  temi della pace e del disarmo - beneficia di scarsa attenzio-
         ne  sui  media;  è  riportata  la  presenza di  personalità politiche a  celebrazioni  varie
         ma,  salvo  eccezioni,  mancano sui  grandi  quotidiani  d'informazione  firme  illustri
         impegnate sui  problemi  navali.  Esempi  del distacco dell'opinione pubblica espres-
         so dalla stampa, dai problemi della Marina se  ne possono fare tanti. Modesto il  ri-
         lievo ai  numerosi incidenti  sul  mare con perdita di  piloti con i vecchi aerei "Har-
         poon" e  "Helldiver" negli  anni  1954-55  e successivi;  altrettanto in occasione del
         grave incidente di  manovra nel  1965  tra Castore ed Etna con quattro morti e do-
         dici  feriti  o,  per riferirsi  ad altra  F.A.,  non c'è confronto tra l'attenzione tributata
         ai  tredici uomini dell' Aeronautica massacrati a Kindu nel  1961, appena al  di sopra
         di un semplice riconoscimento ufficiale, con l'appassionata partecipazione popola-
         re  ai  recenti fatti  di Nasseriya.
             I:inizio della grande svolta avviene con l'operazione di salvataggio dei profu-
         ghi  vietnamiti  nel  mar  Cinese  meridionale  nel  1979 sotto  la  presidenza  Pertini.
         Per  la  verità,  la  ricerca dei  boat [Jeople  su  piccole imbarcazioni in un mare gran-
         de come  il  Mediterraneo occidentale  pieno di  pescherecci  è  impresa abbastanza
         ardua, tanto che per il  recupero  finale  si  ricorre alla collaborazione delle autori-
         tà malesi che indirizzano sulle  navi  un buon numero di  indesiderati profughi già
         accampati sulle loro coste;  per non parlare dei  costi  relativi a due incrociatori ed
         una nave logistica, di 47 giorni cii  missione e alle complessive 3.500 ore di  moto,
         a  fronte  degli  831  profughi  riportati  in  Italia.  Ma l'effetto mediatico è  straordi-
         nario  con  un  enorme battage  pubblicitario,  la  nazione intera si  commuove sulle
         immagini dei piccoli vietnamiti e riscopre dopo anni cii  oblio la Marina che dimo-
         stra un'efficienza logistica cii  prim'ordine. Un  ulteriore accrescimento di  interes-
         se cla parte dell'opinione pubblica alle vicencle della Marina si verifica con le ope-
         razioni successive, percepite attraverso i media come indicative cii  un processo cii
         "riapprioprazione  della  sovranità  nazionale"  nei  confronti  clegli  Stati  Uniti.  Il
         1982-84 è la prima occasione del dopoguerra per le  FF.AA. di mettere il  naso fuo-
         ri  cii  casa  in  un'operazione interforze che, con i suoi compiti in  ambito  multina-
         zionale, inizialmente di  soccorso ed evacuazione di  civili italiani e stranieri, e poi
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