Page 178 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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                Nel  1948 il  numero totale del personale civile della Marina è ancora di 46.000
            e  per tutte le  FF.AA.  di  119.000 (.S)  e  le  spese  del  personale tra militari  e civili  la-
            sciano  pochissimo all'esercizio e all'investimento.  Nel  1953, dopo la  riunificazio-
            ne formale avvenuta dei  tre Ministeri di  F.A.,  il totale del  personale civile della di-
            fesa  ascende a quasi  1 m.ooo;  è solo nel  1958 che tale cifra si  riduce a 83.000, di
            cui 30.500 per la  Marina, per assestarsi su  76.000 ai  primi anni Sl:,c'l:l!a.  La  rifor-
             ma dell'amministrazione centrale a  metà degli  anni  Sessanta con  mini'.cl'O  Andre-
            otti, con la  creazione di  un  unico segretariato generale per la Difesa cui fanno ca-
            po  tutte  le  direzioni  generali,  non  segna  alcun  passo  significativo - anche  per le
            forti  resistenze  nell'ambiente militare - in  un  necessario  processo di  integrazione
             interforze in  una struttura unificata per funzioni, necessario per ridurre le spese ge-
             nerali.  Ecco che alla fine degli anni Sessanta, la Marina di 39.400 militari e 28.800
             civili  (l'Esercito ha 267.000 militari e 40.000 civili), sebbene abbia fatto ovvi  pro-
             gressi  rispetto  al  passato,  soffre  sempre di  pesantezza  nelle  strutture e  di  esube-
             ranza negli organici e non è quindi in  condizioni di  rinnovare una flotta ormai in-
             vecchiata, fintanto che la  Legge Navale speciale dci  1975  non provvederà a ciò.
                 Si  può concludere che  nel  necessario compromesso  tra  esigenze di  caratte-
             re sociale e  requisiti  di  efficienza a quei  fini  per cui una F.A.  viene mantenuta in
             funzione, i primi hanno sempre goduto di  preminente attenzione a danno dei se-
             condi;  per gli  scopi  di  questa  ricerca  ci  preme di  sottolineare che  la  Marina da
             ciò non  ha  tratto alcun beneficio nel  rapporto con l'opinione pubblica, nemme-
             no con  quei  settori  di  essa  che ritengono dovere llel  comparto statale di  assicu-
             rare  comunque  posti  di  lavoro,  e  che  i suoi  dirigenti  locali  hanno  anzi  dovuto
             affrontare condizioni  di  notevole conflittualità con  le  proprie maestranze.


             La Marina e l'ordine pubblico

                 In  Italia gli  anni  dopo la  Liberazione del  1945 sono tumultuosi,  basti  ricor-
             dare gli  avvenimenti in  Emilia e in  Romagna ed altre regioni dell'Italia settentrio-
             nale  nel  1945  e  1946 (6),  le  vicende  in  Sicilia  fino  al  1948 con il  movimento se-
             paratista siciliano, le  sommosse popolari (Palermo,  marzo 1946), il  banditismo e
             altro (Portella della Ginestra, maggio  1947), la  rivolta del  carcere di  San  Vittore


                 (5)  Ministero del Tesoro,  Ragioneria Centrale dello Stato, J)ipelldenti delle amministrazioni
             dello stato dal  1943 al  1992, Istiulto  poligrafico dello stato e della zecca,  1992 (impiegati civili e
             operai, per amministrazione servizio e stato giuridico - di ruolo,  non di  ruolo e non vincolati).
                 (6)  G.  l'ansa,  Il sal1Kue  dei  vinti,  Sperling c  Kupfer,  2002 (fà  seguito ad  un  ampia  pub-
             blicistica  in  data  molto anteriore).
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