Page 181 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL  RAPPORTO  TRA  LA  IvIARINA  E 11\  NAZIONE  DALLA  LIBERAZIONE  ALIJ\  CADlnA  DFL  MURO  DI  BERLINO

        dislocati tra Taranto, Brindisi e Napoli. La Marina, dovendo provvedere alla sicu-
        rezza delle navi e delle proprie installazioni, mette complessivamente a disposizio-
        ne  delle autorità civili  meno di  un migliaio  di  uomini  delle  navi,  450 uomini  del
        San  Marco,  150 uomini  del  Servizio  piazza  in  ognuna  delle  sedi,  un  numero  im-
        precisato di  personale degli enti a terra prelevando anche dalle Capitanerie di  Por-
        to, cifra esigua rispetto all'Esercito che dichiara la  disponibilità di 32.000 uomini.
        Fra i marinai delle navi  sono prelevati 100 uomini da ciascuna delle tre corazzate,
        100  dall'Abruzzi,  66  ciascuno  dagli  altri  incrociatori  in  armamento,  30 ciascuno
        dai caccia, torpediniere e altri. Per l'ordine pubblico sono a disposizione i marò del
        San Marco (150 uomini  rispettivamente a Taranto, Brindisi e Roma), i marinai del
        Servizio piazza e quelli  delle navi  inquadrati in reparti onde poterli richiamare ra-
        pidamente a bordo in  caso di  necessità;  il  rimanente personale viene destinato al-
        la  sorveglianza dei  seggi  elettorali.  I Carabinieri  per la  Marina sono destinati  alla
        sorveglianza delle installazioni e agli  altri  compiti  di  istituto.  Del comportamento
        del  personale al  referendum tratteremo successivamente.
            Le  elezioni politiche dell'aprile 1948 sono precedute da manifesti della Sini-
        stra anche all'interno degli  stabilimenti  militari e da situazioni delicate come, ad
        esempio, la  presenza in  arsenale a La Spezia di  una polizia operaia che senza sta-
        to  giuridico  pretende  di  affiancare  i  Carabinieri  nel  mantenimento  dell'ordine;
        sono disposti  piani di  difesa  dei  ministeri nel  quadro della campagna antimilita-
        rista in atto.  L'ordine pubblico viene quindi coordinato dal Ministero della Dife-
        sa  in  un'atmosfera di  grande  apprensione  con  una circolare  che  prevede  anche
        l'eventualità del trasferimento dei poteri all'autorità militare. La Marina rinvia il
        congedamento dell'ultimo scaglione del  1925 e a Venezia  ottiene un rinforzo di
        quaranta Carabinieri da Padova, dovendo provvedere - tra l'altro - alla protezio-
        ne  delle  due  polveriere dell'isola di  Certosa e  di  Malcontenta in terraferma  (ri-
        cOl·diamo  l'attacco anarchico della polveriera di  Vallelunga presso La  Spezia nel
        1920) e in  relazione al  fatto che, secondo una comunicazione di Marisegrege, su
        900 sottufficiali e marinai presenti ben 106 sono iscritti a partiti politici estremi-
        sti  o  filojugoslavi.  Le  navi  vengono  distribuite  tra  Genova,  La  Spezia,  Cagliari,
        Civitavecchia,  Napoli,  Catania, Taranto,  Brindisi,  Bari,  Ancona e Venezia.  A La
        Spezia le  navi  con il  massimo  delle  dotazioni  di  viveri  e  di  munizionamento  per
        armi leggere, in condizioni di  muovere o  meno, vengono raggruppate in capisal-
        di  di  difesa in vari  ormeggi:  alla  banchina "Scali" intorno all'Italia  dove ha sede
        la  direzione delle operazioni ed è stata trasferita la  stazione radio di  monte Cap-
        puccini evacuata perchè ritenuta indifendibile, nella zona di Pagliari, al  Varigna-
        no e a Cadimare; reparti di  marinai vengono inviati a presidiare prefetture, car-
        ceri, depositi  nafta e gasometro; altro personale sorveglia i seggi elettorali; ven-
        gono  per  ogni  evenienza  predisposte  due  compagnie  da  sbarco  di  120  uomini
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