Page 185 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL  RAPPORTO  TRA  LA  MARINA  E LA  NAZIONE  DALLA  LIBERAZIONE  ALLA  C"DurA  DEL  MURO  DI  BERLINO

           In  una località del  lago Maggiore dove sono custodite le dotazioni dell'Istitu-
        to  Idrografico  è  necessario  seguire il  consiglio  del  locale  comando  partigiano  di
        non indossare l'uniforme. Anche a Venezia, dove l'arsenale non ha subito danni, la
       situazione è delicata con manifestazioni ostili all'indirizzo dell'autorità di Marina.
       Si  deve tollerare l'effettuazione di  comizi a favore  della repubblica all'interno de-
       gli  arsenali, come a Venezia e Taranto nel  1946.
            I vertici della Marina hanno la percezione che l'avvento della repubblica espri-
        ma  la vittoria di  una Sinistra radicale, portatrice di  disordini, animata da propositi
        punitivi nei confronti delle Forze Armate additate come responsabili della guerra fa-
       scista.  Già dal  1945, il  SIS  (Servizio Informazioni Segrete)  acquisisce  notizie di  di-
        rettive del  P.c.!. per l'istituzione di  cellule eversive all'interno delle istituzioni mili-
        tari.  La  scarsa simpatia per la  Sinistra è motivata anche  dal  suo  atteggiamento nei
        confronti del problema di Trieste e dell'lstria, ancora occupate dagli  jugoslavi con
        relative foibe e sono numerosi in Marina gli originari cii  quelle zone; solo nel  1947
        con  il  Trattato di  Pace  avverrà il  passaggio  dell'amministrazione della zona "a agli
        Alleati; le marce più  popolari delle bande musicali della Marina fanno riferimento
        a Trieste liberata nel  1918, come l'inno del San Marco "Noi vedevam ogni mattin
        splendere d'or tutta Trieste al  nuovo sole ... " e l'altro "Le ragazze di Trieste cantan
        tutte con amore, o Italia del  mio cuore tu ci vieni a liberar ... ".
            I militari votano nella loro sede di servizio,  presso seggi elettorali loro dedi-
        cati o in soprannumero ai seggi  normali. Solo per le basi di Venezia, Napoli e La
        Spezia si è potuto valutare il numero del personale di Marina votante, circa 4.000
        ciascuna, e la maggiore concentrazione è a Taranto. Da osservare, comunque, che
        con  la  distribuzione  del  personale nelle  varie  basi  l'incidenza locale  del  voto  di
        Marina è trascurabile;  a  Venezia  e  provincia,  ad  esempio,  che  dà complessiva-
        mente il  60% alla repubblica,  il  voto  di  Marina su  un  totale di  167.000 votanti
        costituisce appena il  2,5%(11).
            L'ambiente non è impermeabile a pulsazioni che provengono dall'esterno e
        dall'interno della Marina stessa; da quanto tra breve esporremo si  può afferma-
        re che, malgrado l'impegno di  de Courten, viene limitatamente rispettata in  oc-
        casione  del  referendum  quella  "apoliticità" di  una  F.A.  che  consiste nell'estra-
        neità  del  suo  personale  alle  contese  politiche  quotidiane  a  causa  delle  cattive
        condizioni disciplinari a terra.  Per il  personale di Marina valgono probabilmente
        le  stesse  disposizioni contenute in  un  telescritto  del  maggio  1945  del Ministero
        della Guerra e cioè l'autorizzazione ad assistere ai  comizi  purchè non in gruppo



            (11)  G.  Ghini, Il voto degli italiani 1946-1974, Editori  Riuniti,  1975
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