Page 180 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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            e, in  particolare, se simpatizzanti per la Sinistra, poco disposti a contenere dimo-
            strazioni dello stesso segno.  Per  la Marina, oltre al  personale consueto delle navi
            e degli  enti a terra, sono da considerare i marinai del "Servizio di  piazza militare
            italiano",  polizia  istituita  via  via  nelle  varie  basi  sotto  l'occupazione  alleata  in
            tempi di borsa nera, furti nei  magazzini alleati, reduci di guerra allo sbando, ecc.,
            poi disciolto nell'autunno 1946; un esempio dei suoi molteplici impieghi è la par-
            tecipazione alla cattura dei 2.000 prigionieri di guerra italiani evasi  da un campo
            di  prigionia alleato nei pressi  di  Taranto nell'aprile 1946.

                Il  reggimento San Marco, dopo aver combattuto egregiamente nella guerra di
            Liberazione, a fine agosto 1945 viene trasferito in Puglia con sede principale a Tra-
            ni  per la sorveglianza interna.  Reparto di  3.500 uomini con elevato spirito di cor-
            po e ben armato, il  suo ausilio è inizialmente considerato prezioso dai prefetti per
            la guardia degli edifici  pubblici e dei  depositi  del  grano e  altre attività similari;  è
            malvisto dalla Sinistra impegnata nelle rivendicazioni  agrarie per la sua efficienza
            e  lo  spirito monarchico che  lo anima e  nei  suoi confronti gradatamente diminui-
            sce  anche  il  consenso  della  popolazione.  La  presenza  dei  marò  dà  luogo  ad  una
            lunga serie di  incidenti maggiori e minori con la Sinistra, originati eia  provocazio-
            ni  e risposte con mano non sempre leggera:  durante  il  1945, a Trani in agosto, a
            Margherita di Savoia in settembre, a Barletta ripetutamente in ottobre, a San Fer-
            nando di Puglia in novembre; nel 1946 a Brindisi. Del comportamento del suo bat-
            taglione "Bafile" a Taranto, a cavallo del referendum tratteremo in seguito, con av-
            venimenti in conseguenza dei  quali  il  favore  del governo decade definitivamente,
            contribuendo allo scioglimento del San Marco entro la fine del  1946, in relazione
            anche alle diverse esigenze operative della Marina alla luce del Trattato di Pace e
            alla relativa riduzione delle forze.
                Anche i Carabinieri per la Marina sono in numero insufficiente, 972 nel 1947
            con  un  aumento  di  venti  unità  a  metà  1948,  per  poi  raggiungere  l'organico  di
            1.000 negli anni Cinquanta.

                All'atto del  referendum  istituzionale del  1946 tutte le  navi,  in  armamento o
            con equipaggi ridotti o  ai  lavori, sono in  Italia con l'eccezione delle  due navi  da
            battaglia ancora ai laghi Amari e dell'Eritrea in E.O. e la loro dislocazione nei por-
            ti  viene anche concertata con il  Ministero degli Interni; corazzate Duilio e Cesare
            a Taranto e corazzata Doria a Siracusa;  incrociatori Abruzzi, Scipione e Regolo ri-
            spettivamente a Napoli, Cagliari e Bari e i rimanenti cinque a Taranto; caccia Ca-
            rabiniere, Granatiere e un altro rispettivamente a Genova, Salerno e Reggio  Cala-
             bria, gli  altri  probabilmente a Taranto; torpediniere e  corvette distribuite su tutti
             i bacini,  con  una torpediniera  ad  Amalfi  e  la  corvetta Chimera  a  Lampedusa;  le
             motosiluranti fanno capo alle due sedi di Venezia e Brindisi e i sommergibili sono
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