Page 175 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL  RAPPORTO  TRA  1,\  MARINA  E 1,\  NAlIONE  DALIA  LIBERAZIONE  ALLI.  CAIlIHA  DEL  ~HJRO DI  BERLINO

        esenti da retorica, quanto all'astiosità di  una linea editoriale incapace di  apprezza-
        re  la  laboriosità di  una componente sociale del  Paese e di  esaminare i problemi di
        efficienza di  una  Forza Armata pagata dai  soldi  dei contribuenti.
            Le  operazioni  del  Golfo  1990-91, con  l'invio questa  volta  delle  navi  in zona
        di guerra, pongono nuovamente l'attività dei  nostri marinai in un'atmosfera di for-
        ti  istanze pacifiste da parte, ad esempio, degli  obiettori di  coscienza cattolici con il
        "Movimento  internazionale  per  la  riconcilial'.ione";  manchevolezze  nei  rapporti
        con  i media  per la  presenza  dei  giornalisti  a  bordo (vedi  Famiglia  Cristiana  del  6
        febbraio  1991  p.  40 eB febbraio  1991  p.  51  con la  intervista, non destinata alla
        pubblicazione, al  comandante del  gruppo navale)  fanno  ulteriormente da cassa di
        risonam,a ad un'opinione pubblica molto partecipe, ma disorientata; infatti, se nel-
        la  fase  "Scudo  del  Deserto"  il  controllo  dell'embargo  è  sotto  coordinamento
        U,E.O.  e concertato con  la  U.S.  Navy,  nella  fase  "Tempesta nel  l)eserto" le  nostre
        navi sono sotto controllo tattico statunitense per la scorta dei gruppi logistici o ad-
        dirittura di  scorta c sostegno ai  gruppi di  battaglia americani, pur rimanendo a sud
        del  parallelo 26° che segna  il  limite  tra  i combattenti  di  prima linea  (americani  c
        inglesi)  e gli  altri.  Seguono le  operazioni di  caccia alle  mine, molto pericolose per
        navi  militari  c  mercantili, e siamo di  nuovo alla  pace.
            Sarà solo con  "Enduring  Freedom"  del  2001-02, al  di  là  dei  limiti  di  que-
        sto elaborato,  che  il  dibattito  acceso  sulla  liceità o  meno di  certi  interventi  ri-
        mane confinato nell'ambito politico e  non ha influenza sul  rapporto tra la  Ma-
        rina e  l'opinione pubblica;  più di  cinquant'anni dalla fine  della seconda guerra
        mondiale sono stati necessari per questa evoluzione!  Ci si  appresta a riconosce-
        re  che  il  militare,  per  dirla  con  Mini,  non  può  essere  altro  che  un  "guerrie-
        ro" (2).  II  rapporto con  i  media si  è  nel  frattempo  molto affinato;  la  notizia, ad
        esempio,  dell'attività  di  illuminazione  dei  bersagli  afgani  da  parte  dei  nostri
        "Harrier" imbarcati, a  beneficio dei  cooperanti velivoli americani che lanciano
        le  armi,  viene  infatti  diffusa con  molta parsimonia,



        La smobilitazione della Marina dopo la  Liberazione e problemi di ristrutturazione
            La  slllobilitazione dopo la  Liberazione  ha forte  influenza sul  rapporto tra
        la  Marina  e  l'opinione  pubblica  per  i  problemi  sociali  coinvolti.  Dopo  la  Li-
        berazione  affluisce  ai  centri  di  raccolta  il  personale  rimasto  al  nord,  quello



            (2)  F.  Mini, La guerra dopo la guerra - soldali,  burocrati e mercenari nell'epoca della  pace
        virtuale, Einaudi, 2003.
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