Page 275 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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TRASFORMARE LA NATO: CINIZIATIVA DI GAETANO MARTINO
ai fini di salvaguardare ed incrementare il benessere e la sicurezza di tutti i pae-
si membri (5)". Gli echi presso la stampa, soprattutto italiana, furono numerosi e
positivi. Ricordiamo il Corriere della Sera di Milano, il più importante quotidia-
no italiano, e citiamo anche l'editoriale del settimanale ufficiale di politica este-
ra, Relazioni Internazionali di Milano. Nel primo gli articoli sono molto puntua-
li; nel secondo, a partire dal 25 dicembre, l'adesione è totale. Il suo direttore,
Giovanni Lovisetti, non esitava a scrivere: "Ma perché il Patto Atlantico possa
adempiere a tutte le sue funzioni e svilupparsi da alleanza militare in comunità
di paesi ispirati dalla comune ideologia della libertà, non è sufficiente che esso
si limiti ad una funzione puramente negativa qual'è quella di concentrare tutti i
suoi sforzi nella costruzione di un bastione difensivo che metta i suoi membri al
riparo dalla paura di essere aggrediti. La paura da sola non è un fondamento sta-
bile. Se si vuole raggiungere e consolidare l'unità, è necessario completarla con
clementi positivi. Quali siano questi clementi positivi è indicato dallo stesso sta-
tuto dell'alleanza: l'articolo 2 dichiara infatti che le parti contribuiranno allo svi-
luppo di relazioni internazionali pacifiche e amichevoli e incoraggeranno la re-
ci proca collaborazione economica ... " (6).
Un altro importante momento dell'attività internazionale di Gaetano Martino
sarà il dibattito alla Camera dei Deputati che si svolse dal 13 al 23 dicembre sulla ra-
tifica degli accordi di Parigi sull'Unione dell'Europa Occidentale. In questo contesto,
egli insistette sul valore delle sue proposte fatte nell'ambito della NATO, dichiaran-
do che non si trattava assolutamente di superare o di cancellare l'Alleanza Atlantica
i cui effetti benefici erano evidenti ma di renderla ancora più ampia con un'attenzio-
ne continua ai suoi obiettivi sociali ed economici cii cooperazione che erano stati già
tutti inseriti nella Carta istituzionale dell'Alleanza. Fu un lungo dibattito che offrì
l'occasione al ministro Martino di rendere ancora più chiari i suoi propositi e che eb-
be il vantaggio cii ottenere da parte dell'Assemblea una votazione favorevole con 335
voti a favore e 215 voti contrari. Questo risultato confermava il consenso di una
larga maggioranza dei deputati del Parlamento italiano verso una politica estera,
occidentale, italiana ed europea, certamente audace, ma lungimirante.
Sul piano delle attività bilaterali della diplomazia italiana, un aspetto impor-
tante da ricordare è la visita a Roma, 1'11 e il 12 gennaio 1955, del presidente del
Consiglio francese, Pierre Mendès-France, visita durante la quale la politica dei
(5) Vedo la rivista Esteri dci Ministero degli Affari Esteri di Roma, dicembre 1954, p. 26.
(6) G. Lovisetti, "La sessione dcI Consiglio Atlantico", in Relazioni Internazionali, 25
dicembre 1954, p. 1465.