Page 277 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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TRASFORMARE LA NATO: C1NIZIATIVA DI GAETANO MARTINO
POCO tempo dopo, a Roma, il 21 aprile, presso il "Centro Italiano di studi
per la Riconciliazione Internazionale" il ministro Martino, confermava il valo-
re definitivo di questa scelta d'integrazione che si apriva anche ad altri popoli,
quelli che non facevano parte dell'Alleanza Atlantica: "Questi atti (della diplo-
mazia italiana) non sono che l'inizio di una azione che desideriamo vivamente
più larga e continua ... Lasciatemi dire che è anche merito di questo governo
l'aver reagito prontamente alla crisi dci dubbio intervenuta nell'Europa Occi-
dentale subito dopo che il Parlamento francese ebbe ripudiato il progetto della
Comunità Europea di Difesa ... È certo che nella misura in cui riusciremo a
creare una società stabilmente più solidale sul fondamento degli attuali accor-
di, noi potremo guardare fiduciosi all'avvenire su cui ancora oggi si stende
l'ombra del timore alimentato dall'insufficienza del coraggio ... " (9).
Alla successiva sessione del Consiglio Atlantico, la XVI, che si tenne a Parigi
dal 9 all'll maggio 1955, le proposte di Martino si rinforzarono ulteriormente. I
tempi erano maturi per meglio far comprendere le parole del ministro italiano
presso i partners dell'alleanza. E l'impressione generale fu quella di volere coordi-
nare, nel senso della continuità dell'alleanza militare, le proposte d'integrazione
fra gli Stati europei. Il discorso che tenne in questa stessa riunione il cancelliere
Adenauer andava nel senso indicato da Martino: "Dobbiamo far procedere il pro-
gresso sociale in armonia con lo sviluppo tecnico e integrare le forze che tale svi-
luppo sprigiona in un sistema ben organizzato, in modo da privarle dci loro effet-
ti distruttivi. I:organizzazione per la difesa comune, quindi, non è che uno degli
scopi della NATO. Per questi motivi io ritengo che alcune clausole più importanti
del Trattato Nordatlantico si trovino nel preambolo c nell'art.2 ... ".
Durante un soggiorno a Parigi, in occasione della riunione del Comitato
dei Saggi, Martino non perse l'opportunità per sottolineare, il 15 settembre
1956, il senso dei suoi progetti sull'ampliamento dci settori degli organi della
NATO. Nell'ambito dell'Associazione del Patto Atlantico la sua filosofia atlan-
tica si spiegò ancora meglio: non abbandonare quanto acquisito, cioè la solida-
rietà militare, per andare alla ricerca di altri obietti, bensì rinforzare questi
aspetti militari con parametri civili che avrebbero dato all'aspetto militare una
connotazione storica e permanente, arrichendolo di occasioni d'intesa. Si trat-
tava quindi di comprendere i suoi piani: "Alcuni osservatori hanno affermato
che l'Alleanza Atlantica si trova oramai in una fase critica perché la situazione
politico-militare che ha portato alla sua nascita è superata. La tensione politica
(9) "Orientamenti della politica italiana", in Esteri, 30 aprile, p. 24-26.