Page 281 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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LIBRO  BIANCO  DELLA  DIFESA
                         E  RUOLI  DELLE  FORZE  ARMATE


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        Introduzione

            Il  Libro Bianco della Difesa nasce da un preciso impegno, assunto dal Gover-
        no  in  Parlamento.  Cimpegno di  fornire  un migliore quadro conoscitivo dei  pro-
        blemi che investono le  Forze Armate della Repubblica, delle loro prospettive, del-
        le loro esigenze, delle loro insufficienze, di quello che è stato fatto e di quello che
        resta da  fare;  ciò, al  fine  di  consentire un  discorso  chiaro ed ampio sulle grandi
        scelte di  politica di  Difesa e di  Sicurezza del Paese ed una migliore comprensione
        degli sforzi  finanziari  che gravano sul  bilancio statale.  In sostanza, il  libro bianco
        fornisce  due livelli  di  risposte al  Parlamento ed al  cittadino:  una di  livello  politi-
        co, evidenziando la  direzione strategica del  Governo, per quanto concerne le  at-
        tività  specifiche  del  Dicastero,  e  l'altra  di  livello  tecnico-militare,  illustrando lo
        stato dell'arte delle F.A.  in tutti i loro aspetti e le  linee evolutive.

            In  particolare, ci  sono state tre edizioni  del  libro bianco, a cura dei seguen-
        ti  ministri della Difesa:  del  1977 di  Vito Lattanzio, del  1984 di  Giovanni Spado-
        lini e del  2002 di Antonio Martino. Le  varie edizioni  risultano per certi versi lo
        sviluppo logico e coerente nel tempo della dimensione del Sistema di Difesa e di
        Sicurezza della  Nazione,  basato  sulle  diverse  situazioni  geostrategiche  di  riferi-
        mento e sulle  logiche  delle strategie  perseguite dal  sistema delle Alleanze di  cui
        l'Italia faceva  e fa  tuttora parte.


        Il primo Libro Bianco

            Il  primo libro bianco rientra nel  periodo della stabilizzazione della distensione
        e ricerca della pace. Nel decennio in  causa (anni Settanta), la ricerca della stabiliz-
        zazione  della  distensione,  quale  condizione  preliminare  ed  indispensabile  per la
        realizzazione della pace, era divenuta un'aspirazione profonda e sentita dell'opinio-
        ne pubblica mondiale, e pertanto, motivo conduttore dell'azione dei governi. Qua-
        si superfluo dire che tale periodo, per il  Governo, risultava delicato e difficile, non
        solo sul  fronte  dei  rapporti internazionali, dove le  logiche di  confronto si  basa-
        vano  più sulla dissuasione derivante dagli  equilibri  delle forze  che sulle asserite
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