Page 279 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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TRASFORMARE LA NATO: I:INIZIATIVA DI GAETANO MARTINO
chi le pronunciava ricopriva la più alta carica istituzionale dell'Italia, sia per il
fatto che questo discorso, largamente apprezzato, era pronunciato nel cuore del-
la più alta istituzione del più importante alleato dell'Europa atlantica. Aveva
dunque il vantaggio di mettere bene in chiaro che non si trattava affatto di una
decisione contraria al mantenimento di una alleanza militare che aveva già dato
le sue prove, ma al contrario, si trattava di un'evoluzione che doveva manifestarsi
e realizzarsi all'interno stesso dell'alleanza militare.
Qualche giorno più tardi, il 5 marzo 1956, davanti al Parlamento canadese,
Gronchi insistette sull'argomento affermando che" .. .l'interpretazione che l'Ita-
lia e il Canada danno ai principi generali della NATO non ne restringe il signifi-
cato ad un mero strumento diplomatico o ad una alleanza esclusivamente milita-
re, ma lo estende con pieno consenso a tutte le esigenze che il nuovo corso degli
avvenimenti propone ... Va detto che tale interpretazione non importa innovazio-
ni statutarie o comunque radicali del Patto poiché già nella redazione originaria
fu inserito, non a caso, quell'art. 2 di cui oggi molto si parla".
In questo stesso periodo, dopo la crisi della CED e l'insabbiamento della Co-
munità Politica Europea, l'idea di una cooperazione fra gli Stati europei, anche al
di fuori della NATO, era in pieno rilancio. La CECA era al cuore del problema: il
14 maggio 1955 la sua Assemblea generale chiese formalmente ai ministri degli Af-
fari Esteri dei sei Stati membri di analizzare i piani per la ripresa di un processo
d'integrazione europea in un quadro istituzionale rinnovato. A tal fine il governo
italiano convocò una riunione che si tenne a Messina il 10 e il 2 giugno con i sei
ministri degli Esteri degli Stati membri della CECA. La scelta della città siciliana,
feudo politico di Gaetano Martino indica chiaramente il ruolo che costui ricoprì
in questi incontri. Quello che, più tardi, si chiamerà il "rilancio di Messina" dove-
va avere un posto determinante nell'evoluzione di una integrazione che aveva su-
bito una battuta d'arresto ma che dimostrava tutta la sua vitalità in questo rilan-
cio (12). La comunicazione finale dell'incontro superava illimitato settore del car-
bone e dell'acciaio e impegnava i partecipanti "a realizzare un mercato comune in-
teso come obiettivo di tutta la loro politica economica". CosÌ le due iniziative di
Martino, quella all'interno della NATO e quella all'interno della CECA, rientrava-
no nella stessa ottica e lontano dall'ostacolarsi l'un l'altra, tutte e due avevano il
merito di rimettere in moto il cammino verso l'integrazione di un'Europa, per il
momento dei Sei, in attesa di allargarla ad altri Stati europei.
(12) L. Benvenuti, "Precedenti e prospettive del rilancio europeo", in Civitas, agosto-
settembre 1955, p. 53.