Page 314 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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            di  un  processo  di  stabilità e di  pace foriero  di  ulteriori sviluppi  politici  tra Wa-
            shington e Mosca.  Ma, nella seconda  metà di  quel  decennio, non erano pochi  i
            segnali  di  crisi  della distensione  Est-Ovest,  le  cui  premesse si  erano "profonda-
            mente modificate" (4) mentre si  delineava uno scenario di disordini di varia natu-
            ra, con effetti destabilizzanti dell'equilibrio internazionaie(S). Alla fine  degli anni
            Settanta si  offuscavano infatti  sulla scena mondiale le linee della bipolarità mili-
            tare  americano-sovietica,  fondata  sul  dialogo  nucleare  e  affidata  all'equilibrio
            delle forze  in  campo.
                I.:intreccio  perverso di  due traumi dolorosi  in  un contesto di  logoramento
            militare e di crisi morale - il Vietnam e il Watergate -lasciava gli Stati Uniti sen-
            za  una precisa strategia di  politica estera, apparsa  in  quegli anni  indecisa e  ri-
            nunciataria mentre l'Unione Sovietica si mostrava, al  contrario, determinata, ri-
            confermando  la  sua  forza  e  puntando  decisamente  a  estendere  il  suo  raggio
            d'azione nel  mondo. Ciò ne rafforzava l'autorità e il  ruolo sul piano internazio-
            nale proprio quando il prestigio  degli  Stati Uniti  era fortemente  scosso, e  Wa-
            shington sembrava incapace di  tener testa alla sfida  per il  potere mondiale lan-
            ciata da  Mosca, in  un  clima di crescenti diffidenze  dei  paesi del Terzo Mondo
            verso gli  Stati  Uniti  dopo  l'abbandono  al  loro  destino  di  due  regimi  alleati,  il
            Vietnam  dci  Sud e  l'Iran.  I.:Unione Sovietica  ribadiva infatti  la  sua capacità di
            proiezione militare e di  influenza politica in  aree geografiche fortemente insta-
            bili,  e  monopolizzate  in  passato dai  paesi  occidentali, senza curarsi  di  "prece-
            denti vincolanti" o di "regole del gioco" nel perseguimento di una "strategia in-
            diretta" (6)  nella sua corsa alla leadership  planetaria.  Pertanto il  successo del  di-
            namismo della sua politica estera rendeva sempre piu aggressiva l'Unione Sovie-
            tica che, direttamente o indirettamente, estendeva così la sua influenza  in Asia
            e  in  Africa,  sfidando  l'Occidente sul  piano  mondiale e  minacciando l'Alleanza
            Atlantica da sud (7).
                D'altro canto  questi  avvenimenti  portarono a  un  irrigidimento delle  rela-
            zioni  interatlantiche, divenute problematiche l)el'  i diversi  interessi  in  un  giuo-
            co e per le divergenze circa il  modo di percepire la minaccia dell'espansionismo



                (4)  IAI,  L'italia nella  politica internazionale 1979-1980, p .. 3.
                (5)  Cfr.  Giuseppe Vedovato,  "L'Europa  e  gli  Stati  Uniti", Rivista  di studi politici in-
            ternazionali,  n.  3, 1979,  p.  448-49.
                (6)  Su questo punto si veda Romain H. Rainero, "La strategia indiretta delle superpotenze e
            la conflittualità permanente nel  mondo", Nuove questioni di storia contemporanea, cito  p.  19.
                (7)  Cfr.  Rinaldo Petrignani, "Il futuro della distensione", Affari Esteri,  n. 49,1981, p.  27;
            Minardi, art.  cit.,  p. 27.
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