Page 315 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL DIBATrITO NAZIONALE SUGLI EUROMISSILI IN ITALIA
politico-militare di Mosca e il pericoloso sviluppo degli armamenti sovietici che
modificavano a vantaggio dell'URSS l'equilibrio delle forze in Europa (8). Ciò con-
sentiva al Cremino di esercitare una crescente pressione politica sui punti nevral-
gici dello schieramento difensivo dell'Europa occidentale che si affidava alla pre-
senza degli Stati Uniti e cercava riparo sotto l'ombrello atomico americano. So-
prattutto in Germania riaffiorava intanto il problema della "credibilità" della ga-
ranzia nucleare degli Stati Uniti, che non erano più in grado di offrire la propria
copertura nucleare agli alleati europei senza esporsi al rischio di una eventuale
rappresaglia atomica dei sovietici, che da un pezzo avevano raggiunto la parità
strategica nucleare con gli americani (9).
A un certo momento, però, l'accresciuto potenziale militare sovietico finì
per preoccupare i governi europei occidentali e indusse gli Stati Uniti a ingag-
giare una sfida globale con Mosca, sfida che richiedeva una revisione della
strategia e risposte adeguate per contenere l'espansionismo politico-militare
dell'URSS.
Nella seconda metà degli anni Settanta, infatti, l'Unione Sovietica cominciò
a produrre e dispiegare gli SS-20, una nuova serie di missili a media gittata, mon-
tati su rampe mobili e dotate di tre testate nucleari, con un raggio d'azione di
5.000 km nonché gli aerei supersonici Backfire (lO). Siccome gli armamenti nu-
cleari di carattere tattico· e a medio raggio della NATO diventavano inadeguati,
nel maggio del 1979 il Consiglio Atlantico decise di correre ai ripari per riequii-
brare le forze nucleari sul terreno europeo (11), che l'Unione Sovietica aveva alte-
rato allo scopo di destabilizzare il ruolo degli Stati Uniti nell'Europa occidentale
e modificare a suo favore il sistema bipolare (12).
(8) Cfr. Marian Donhoff, "Motivi di tensione tra Washington e Bonn", Rivista di studi
politici internazionali, n. 3, 1979, p. 363-64; Giuseppe Vedovato, "Una strategia europea", ibi-
dem, p. 541; IAI, Cltalia nella politica internazionale 1979-1980, p. 1-3. Ferdinando Vegas,
"Europa e Stati Uniti", Relazioni Internazionali, n. 23, 1980, p. 523.
(9) Cfr. Piero Ostellino, "Gli USA, l'URSS, la Cina, l'Europa c la distensione", Affari
Esteri, n. 51, 1981, p. 267.
(lO) Minardi, art. cit., p. 27-28.
(11) Appunto sulla riunione della sessione ministeriale del Consiglio Atlantico, l'Aia,
30-31 ~aggio 1979, cit.; cfr, anche Giuseppe Vedovato, "Euromissili e distensione", Rivista
di studi politici internazionali, n. 1, 1980, p. 113.
(12) Ennio Di Nolfo, "La politica estera di Reagan", Nuove questioni di storia contempo-
ranea, cit., p. 832-33.