Page 320 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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-                                                           SALVATORE  MINARDI





                Anche diverse  associazioni  e movimenti  cattolici  firmarono  un  documento a
            favore. del disarmo e della pace.  Documento che l'Unità (34),  non senza forzature,
            interpretava come un attacco alla DC e alla NATO (35).

                Il 4 dicembre 1979 si  aprì alla Camera il dibattito sugli euromissili. Il  presi-
            dente del Consiglio Cossiga respinse l'ipotesi di un rinvio di sei mesi di ogni de-
            cisione  sia  perché  non  serviva  a  migliorare  il clima  di  una  trattativa sia  anche
            perché avrebbe aumentato l'incertezza e ostacolato l'avvio di un serio e urgente
            negoziato basato sulla sicurezza reciproca(36).
                Al dibattito presero parte quasi tutti i leaders politici che confermarono le po-
            sizioni dei  rispettivi partiti.  Cintervento di  Berlinguer si  svolse lungo il solco del-
            l'atlantismo.  Disse che  la collocazione dell'Italia nell'Alleanza Atlantica era  fuori
            discussione e che la posizione del PCI era molto diversa da quella di Mosca. E tut-
            tavia,  secondo  il  segretario comunista, "stare  nell'Alleanza Atlantica  non" voleva
            dire "appoggiare a occhi chiusi tutte le proposte" provenienti da oltre Oceano(37).
            Per  la  DC,  dichiarò  il  segretario  Zaccagnini,  le  trattative con l'Unione  Sovietica
            erano  indispensabili  ma  era  "prima necessario  porre concretamente le  premesse
            per  ripristinare  l'equilibrio  alterato  dalla  installazione  degli  SS-20  sovietici" (38).
            Anche i socialisti rimarcarono, tra accesi dissensi, l'esigenza "di ammodernare i po-
            tenziali  militari  idonei  al  ristabilimento dell'equilibrio turbato,  e l'apertura di  un
            negoziato che avesse  "come esplicita  possibilità quella di  rendere inutili gli  stessi
            strumenti equilibratori" (39).

                Il  socialdemocratico Longo,  riconfermando la  posizione favorevole  del  PSDI
            al ristabilimento dell'equilibrio delle forze in  Europa, sostenne che una volta con-
            seguito tale equilibrio, occorreva "passare da un riarmo controllato a un disarmo
            controllato" (40).



                (34)  CUnità,3 dicembre 1979.
                (35)  Corriere della Sera,  4 dicembre 1979
                (36)  Cossiga alla Camera dei deputati, 4 dicembre, MAE, Testi e documenti sulla politi.ca
            estera dell'italia 1979, p.  100-120.
                (37)  Corriere della Sera, 6 dicembre 1979.
                (38)  Ibidem.
                (39)  Avanti!, 5 dicembre 1979.
                (40)  Corriere  della  Sera,  6  dicembre  1979;  IAI.  L'Italia  nella  politica  internazionale
            1979-1980, p.  542.
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