Page 321 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 321
IL DIBATITro NAZIONALE SUGLI EUROMISSILI IN ITALIA ~
-----------------------------------------~
Secondo i repubblicani, bisognava impedire all'Unione Sovietica di assu-
mere il controllo politico dell'Europa, che era la posta della partita che si sta-
va giocando sul terreno europeo, mediante l'installazione degli euromissili e la
successiva ricerca del dialogo con il Cremlino(41). Anche il PLI riconfermò la
sua posizione favorevole alla istallazione degli euromissili benché si trattasse
di una "necessità amara" per la gran quanti!à di risorse finanziarie sottratte ad
altre destinazioni paci fiche(42). Dal canto ~uo Spinelli si dichiarò contrario al-
la moratoria di sei mesi suggerita dai comunisti in quanto avrebbe significato
che l'Italia si trovava ora i'n una posizione di incertezza. Di qui il suo ammo-
nimento affinché Roma non si ponesse fuori dal giuoco, proprio in vista di un
negoziato decisivo, e non si mettesse nelle condizioni di non contare laddove
poteva contare qualcosa (43).
Per il Partito Radicale, il disarmo costituiva l'unica via percorribile per
giungere alla distensione e alla pace. Una scelta, questa, di "civiltà della vita
contro la tetra logica della morte" (44).
Il 6 dicembre la Camera autorizzò il governo a dare il consenso dell 'Italia
alla decisione dell'ammodernamento dell'apparato missilistico della NATO,
accompagnata dalla contemporanea offerta di una trattativa all'Unione Sovie-
tic{l per il controllo e la limitazione dei sistemi nucleari di teatro a lungo rag-
gio. La risoluzione approvata dalla Camera auspicava inoltre la possibilità di
sospendere queste misure qualora la trattativa si fosse avviata "in modo con-
creto e soddisfacente e in condizioni di assoluta garanzia per la sicurezza no-
stra ed europea nei mesi successivi alle decisioni di bilancio" (45). Era, questa,
la cosiddetta "clausola dissolvente", una formula inserita nella risoluzione per
venire incontro al partito di Craxi.
Alla fine Cossiga poté tirare un sospiro di sollievo perché il suo governo ave-
va corso un grosso rischio per i contrasti interni al PSI. Riccardo Lombardi ave-
va scritto a Craxi e al capo gruppo Balzamo, poco prima del voto, che gli sem-
brava "difficile" votare una mozione che non contenesse la "clausola dissolvente"
mentre Signorile aveva insistito per ridiscutere la posizione del partito sui missi-
li. Dopo aspri contrasti e lunghe discussioni che avevano portato alla decisione di
(41) IAI, l:ltalia nella politica internazionale 1979-80, p. 542-43.
(42) Ibidem, p. 547.
(43) MA E, Testi e documenti sulla politica estera dell'Italia 1979, p, 125.
(44) IAI, Utalia nella politica internazionale 1979-1980, p. 547.
(45) MAE, Testi e documenti sulla politica estera dell'Italia 1979-1980, p. 127.