Page 325 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL  DIBATrITO  NAZIONALE  SUGLI  EUROMISSILI  IN  ITALIA

       del  sito di  Comiso fosse  stata determinata anche  da altre cOllsiderazioni,  come
       Ull  possibile  impiego  dei  Cruise  contro  eventuali  nemici  esterni  all'area  meri-
       dionale della NATO (62).  Proprio il  giorno precedente l'inizio del  dibattito par-
       lamentare, infatti, il  già complicato quadro dei  rapporti Est-Ovest si  arricchì di
       un  nuovo episodio perturbato re  nel  Mediterraneo per la  fulminea  battaglia ae-
       rea  tra caccia  1-'-14  americani  e  SU-22  libici (63);  un  episodio  che  riproponeva
       vecchi  interrogativi sulla sicurezza del  fronte meridionale della NATO (64),  e che
       riecheggiarono in  Parlamento.
           Nel complesso, le  polemiche sulla scelta di  Comiso furono contenute, pur nel-
       l'ambito di  un  confronto serrato, e  incoraggiarono la  prospettiva del  dialogo una-
       nimemente considerato "una via obbligata"." Non è a cuor leggero - dichiarò Pic-
       coli, divenuto nel frattempo segretario nazionale della DC, alcuni giorni dopo la de-
       cisione del  governo -, che accettiamo questo armamento sul  nostro suolo.  C'è una
       strategia della  dissuasione  che  ha  bisogno  delle  anni.  C'è una strategia della  pace
       che  trova  nella  trattativa  ( ... ) il  momento  primario  per  un  mondo libero che  non
       può venir meno, anche su questo piano, a un suo grandissimo impegno morale" (65).
           In  sede parlamentare i gruppi della  maggioranza governativa confermarono
       l'efficacia della scelta del  dicembre  1979 e la  decisione del governo di  installare
       i missili  Cmise a ·Comiso. Per la  DC Gerardo Bianco, presidente del gruppo par-
       lamentare alla  Camera,  ricordò  come  la  linea  seguita  dalla  maggioranza  di  go-
       verno nel  1979 avesse  "portato effettivamente ad  una apertura dell'Unione So-
       vietica  verso  la  possibilità di  negoziati  sulle armi  di  teatro".  Quindi  riconfermò
       che il  riequilibrio dei  "vuoti lasciati in  passato" era "comunque condizi~ne indi-
       spensabile per una trattativa completa e globale" (66)  mentre il  repubblicano Bia-
       sini  disse  che  la  decisione  della  NATO  offriva  all'Unione  Sovietica,  che  aveva
       rotto "l'equilibrio degli  squilibri"  nel  complesso degli  armamenti,  "la via  paral-
       lela  ed  alternativa  delle  trattative  con  l'impegno  della  dissolvenza"  allorché  si
       fosse  "garantito un  riequilibrio degli  armamenti" (67).



           (62)  Ibidem,  p.  14-15,
           (63)  Cfr. l,a Sicilia,  20 agosto  1981.
           (64)  Cfr.  Enrico Jacchia, "Perché Comiso", l,a Sicilia,  21  agosto  1981.
           (65)  La  Repubblica,  11  agosto  1981.
           (66)  Camera elei  Deputati.  Bollettino delle  Giunte  e delle  Commissioni.  Resoconti,  21
       agosto  1981, p.  31.
           (67)  Ibidem,  p.  33.
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