Page 327 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL DIBATnTO NAZIONALE SUGLI EUROMISSILI IN ITALIA
non legata a linee diplomatiche o strategiche di altri Paesi", come dimostrava-
no sia la denuncia dell'aggressione all' Afghanistan che il rifiuto dei comunisti
italiani di partecipare "alla riunione parigina dei partiti comunisti in cui si do-
veva parlare di disarmo alla presenza di una delle due parti in causa" (73). Cioè
del partito comunista sovietico. Intanto il PCI ebbe cura' di evitare imbarazzi
al governo, rifiutandosi di raccogliere le firme per portare la discussione su
Comiso in Assemblea. Per i comunisti, ferma restando la collocazione interna-
zionale dell' Italia, il dissenso si limitò alle modalità dell'azione diplomatica
italiana, considerata "al di sotto della portata e della drammaticità degli attua-
li conflitti" (74), mentre ribadirono la loro contrarietà alla installazione dei
Cruise a Comiso non solo per la scelta della Sicilia ma anche, e soprattutto,
per motivi generali di politica internazionale (75).
Secondo i comunisti, infatti, il governo avrebbe potuto attendere l'esito del-
l'incontro tra il segretario di Stato americano Haig e il ministro degli Esteri sovie-
t\co Gromiko, in agenda a New York in settembre, prima di prendere la decisione
riguardante Comiso. E il cui atteggiamento, per il l'CI, aveva preparato l'annuncio
della costruzione della bomba al neutrone (76).
A esprimere piuttosto aspramente la loro opposizione alle scelte internaziona-
li dell'Italia, furono il PDUP (77) e i radicali. Questi ultimi non mancarono di de-
nunciare anche la "farsa" del dibattito sugli euromissili, compresso nelle Commis-
sioni anche con la connivenza dei comunisti, che Emma Bonino accusò di affidare
le critiche al governo e gli annunci di battaglia sugli euro missili ai titoli de ['Uni-
tà (78). Oltre ai partiti della maggioranza di governo (79),' anche l'estrema destra
missina manifestò un giudizio positivo sulla scelta di Comiso che considerava "un
fatto strategico importante". Il Movimento Sociale Italiano auspicava inoltre che
si procedesse alla costruzione della base con "estrema rapidità" per porre un fre-
no "all'espansionismo sovietico" e per favorire "un efficace accordo negoziale di
disarmo", il che rendeva "indispensabile non trovarsi in condizioni di inferiorità",
(73) Camera dei Deputati. Bollettino delle Giunte e delle Commissioni, cit., p. 30.
(74) Senato della Repubblica. Atti Parlamentari, cit., p. 29.
(75) Ibidem, p. 31.
(76) Camera dei deputati. Bollettino delle Giunte e delle Commissioni, p. 30.
(77) Ibidem, p. 32
(78) Ibidem, p. 27 e 35.
(79) Ibidem, p. 28-29 e 3 1-34.