Page 329 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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mentre a livello di opinione pubblica non si registrano più, intorno alla metà
di settembre, preoccupazioni della stessa intensità di quelle della prima ora (88).
Dalle discussioni parlamentari di agosto escono consolidati l'orientamento
internazionale dell'Italia e la linea della trattativa con l'Unione Sovietica, in cui
l'eliminazione dello squilibrio delle forze nucleari di teatro in Europa costituisce
il prere(juisito cii un suo eventuale successo. Negli altri paesi dell'Europa occi-
dentale, intanto, affiorano correnti neutral iste che attraversano molti partiti po-
litici (89). In Italia questo fenomeno è limitato ai partiti della cosiddetta "nuova
sinistra" e al partito radicale, il cui segretario Prancesco Rutelli giunge a istigare
i militari alla diserzione, facendosi arrestare a Latina (90).
Sopito il dibattito in Parlamento sulle forze nucleari di teatro e sulla bom-
ba al neutrone, le discussioni proseguono sulla stampa e in convegni e raduni.
Dopo l'annuncio della costruzione della bomba "N", però, il dibattito non è piu
polarizzato soltanto sugli euromissili. Si amplia infatti la dimensione dell'allar-
me atomico che induce a significative prese di coscienza e a interrogativi sul fu-
turo dell'umanità e sul destino dell'Europa, e che rinvigoriscono il dibattito per
vivacità intellettuale e varietà di posizioni espresse. Ci si chiede che fare dinan-
zi alla prospettiva di atomiche tattiche che rendono "rischiabile" la bomba ato-
mica. AI dibattito prendono parte anche diverse personalità del mondo della
cultura e della scienza.
Carlo Cassola evocava il monito di Einstein: "O l'umanità distruggerà gli
armamenti o gli armamcnti distruggeranno l'umanità". E aggiungeva che, se si
voleva "distruggere la guerra", bisognava "accettare qualsiasi tipo di pace, an-
che il piu abbietto", e chiosava questa sua Weltanschauung con il motto "meglio
invasi che morti" (91). Appèllandosi alla coscienza civile universale, Francesco
Alberoni considerava giunto il momento di istituire un "tribunale del mondo"
per giudicare tutti coloro che, con le loro azioni, mettevano in pcricolo la vita
dell'umanità e del pianeta (92).
(88) Cfr. La Sicilia, 13 settembre 1981.
(89) Antonio Gambino, "Un fantasma neutralista si aggira per l'Europa", la Repubblica,
1 agosto 1981; Alfonso Sterpellone, "Gli euromissili al vaglio del Parlamento", Relazioni
Intemazionali, n. 33-34, Il. 723.
(90) Cfr. La Repubblica, 31 agosto 1981.
(91) Carlo Cassola, "Disarmare per vivere", Corriere della Sera, 26 agosto 1981.
(92) Francesco Alberoni, Un "'Ihbunale del mondo", ibidem.