Page 333 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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        IL  DlBATITro  NAZIONALE  SUGLI  EUROMISSILI  IN  ITALIA

            In  una pubblica allocuzione a Torino, incentrata sul tema della pace, il  presi-
        dente della Camera Nilde Jotti disse che si  era tutti "letteralmente su una polve-
        riera atomica", calcolando che soltanto negli arsenali americani e sovietici le bom-
        be atomiche equivalevano "a circa dieci miliardi di tonnellate di tritolo", cioè "un
        potenziale distruttivo "pari a due tonnellate di tritolo" per ogni abitante della ter-
        ra.  Poi aggiunse che l'Europa poteva e doveva "farsi protagonista del proprio de-
        stino" (112).  Intervenendo nel dibattito, Carlo Bo osservava però che a stare soltan-
        to alle cifre non si  usciva "da un moto insuperabile di  fatalismo e l'Europa che si
        trovava "assediata dalle due parti" sembrava "la vittima predestinata, come chi ve-
        niva penalizzato per colpe che non erano sue o soltanto sue". Vista "alla luce del
        Vangelo",  questa  condizione  di  perenne  conflitto  risultava  "essere  piuttosto  la
        conseguenza di uno spirito di dimissione di chi si professava "cristiano, una rinun-
        cia colpevole e delittuosa". Perciò non bastava "invocare, credere, organizzare del-
        le  marce"  ma  occorreva  vigilare  e  opporsi  costantemente,  quotidianamente,
        "esattamente come l'uso della carità".  E citava a tal proposito Mounier:  "Contro
        il  bellicismo opporre la carità cristiana, contro il pacifismo che serve i disegni del-
        la violenza, la vocazione terrestre del cristiano, l'umiltà che è il senso della terra,
        una pazienza con la storia che è essa stessa l'inesauribile pazienza di Dio" (113).
            In  questa  cornice  ben  definita  di  decisioni  governative  circa  la  base  dei
        Cruise in Sicilia,  la cui effettiva installazione dipendeva in realtà dall'esito del
        negoziato  globale  sugli  euromissili,  che  sarebbe  stato  avviato  di  lì a  poco  tra
        Stati  Uniti e Unione Sovietica (114),  si  inaugura in  Italia una stagione di  cortei,
        di  marce e di appelli contro l'installazione degli euromissili che pongono all'at-
        tenzione nazionale e internazionale Comiso che diventerà meta dei movimenti
        pacifisti italiani e strameri.
            Nella  prima  metà  di  settembre  circa  duemila  giovani  aclisti  si  radunano  a
        Chieti per manifestare per la pace e contro le basi nucleari (115).  Ma poiché la pa-
        ce  del  mondo  non  è  in  pericolo,  Bettino Craxi  si  chiede intanto a  cosa possano
        "servire  le  manifestazioni  propagandistiche  a  senso  unico,  le  marce  equivo-
        che" (116).  Nel PSI  però non tutti condividono la linea del  segretario del  partito.



            (112)  Corriere della Sera,  6 settembre 1981.
            (113)  Carlo Bo, '1\lIa forza bisogna opporre la carità", Corriere della Sera, 24 settembre 1981.
            (114)  Cfr.  Colombo  alla  Camera  dei  Deputati,  MAE,  Testi  e  documenti  sulla  politica
        estera dell'Italia  1981, p.  160.
            (115)  Cfr.  Corriere della Sera,  lO settembre 1981.
            (116)  Avanti!, 6 settembre 1981.
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