Page 336 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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- SALVATORE MINARDI
sul potere, sui diritti umani nella vicenda antropologica e storica della Sicilia"; di-
battito in cui si evidenziava sempre più il nesso tra pace e "diritto" nelle sue diver-
se esplicazioni (124). Un'esperienza di pacifismo che piu tardi si inasprì e che non im-
pedì comunque l'attuazione del programma NATO. Infatti nel marzo 1984 il gover-
no Craxi annunciò l'operatività dei missili di Comiso ma, quando il dispositivo nu-
cleare di Comiso divenne operativo, l'Unione Sovietica riaprì il negoziato che, pre-
so lo slancio nel 1985, due anni dopo portò alle intese americano-sovietiche per la
riduzione bilanciata dei missili nucleari di teatro a lunga gittata. Cosicché 1'11 di-
cembre 1987 il ministro degli Esteri Andreotti poté firmare per l'Italia a Bruxelles
gli accordi di rimozione degli euromissili dalla base di Comiso.
Era l'epilogo di una politica iniziata con la decisione della NATO di installa-
re gli euromissili, a cui l'Italia si era allineata, dando prova di lealtà e spazzando
via le incomprensioni del passato con una inversione di tendenza nella sua con-
dotta internazionale. In certi momenti, infatti, Roma si era compiaciuta di assu-
mere atteggiamenti di microgollismo diplomatico e di equidistanza tra i due bloc-
chi. E tuttavia,nel momento del comune pericolo, l'Italia ritrovava le coordinate
del sistema di riferimento della sua politica estera e della sua sicurezza.
einsegnamento degli avvenimenti di quegli anni dimostra che i vincoli di so-
lidarietà dell'Alleanza Atlantica restavano e restano tuttora, di fronte alle nuove
sfide del Terzo Millennio, la migliore garanzia di sicurezza e di pace.
(124) Sul dibattito svoltosi in Sicilia circa la questione degli curomissili, si veda Bruno
Marsà (a cura di), Gli anni di Comiso 1981-1984. Documenti, testimonianze, e interventi,
Palermo 1986; nonché Giuseppe Giarrizzo, La Sicilia, in Storia d'Italia. Le regioni, Torino,
Einaudi, 1987, p. 695-96.