Page 316 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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                Contemporaneamente  ali 'ammodernamento  delle  forze  nucleari  tattiche,
            però, la  NATO  intendeva ricercare realistiche e verificabili  misure di  disarmo e
            di  controllo degli armamenti (13).
                Il  6  ottobre seguente,  Leonid  Breznev,  segretario  del  PCUS  e  presidente  del
            Presidium del  Soviet Supremo,  parlando a Berlino Est nella  ricorrenza del  trente-
            simo anniversario della  Repubblica Democratica Tedesca, diffidava gli Stati Uniti,
            senza mai  nominarli, a  installare in  Europa i missili  Pershing 2 e i Cruise, gettan-
            do in tal modo il seme di una discussione divaricante sia in seno all' Alleanza Atlan-
            tica che ali' interno dci  singoli Stati membri da questa parte dell'Oceano. Ai  quali
            il leader sovietico rivolgeva parole dense di  minacce e di  promesse, e li  invitava in
            sostanza a  ribellarsi  agli  Stati  Uniti,  rifiutando  di  accettare  lo stanziamento  degli
            euromissili sui  loro territori.  Breznev manifestava poi  disponibilità a  ridurre,  "ri-
            spetto al  livello attuale", il  numero delle forze  nucleari ~i teatro russe, situate nel-
            le sole regioni  occidentali dell'Unione Sovietica; subordinatamente però a una ri-
            nuncia della NATO a decidere sull'ammodernamento del  suo sistema nucleare di
            teatro, e annunciava inoltre il ritiro di  20.000 uomini e di  1000 carri armati dalla
            Germania orientale (14).
                La  risposta del  presidente degli Stati Uniti alle avances sovietiche non si  fe-
            ce attendere. Carter dichiarò che gli SS-20 davano all'URSS una superiorità che
            occorreva bilanciare con l'installazione di missili intermedi in Europa e che, una
            volta ristabilita una "equivalenza", la NATO e il Patto di Varsavia avrebbero po-
            tuto procedere a una riduzione reciproca degli armamenti (15).  Ma, poiché il go-
            verno di Bonn "non si  sentiva di compiere il  primo passo" da solo, "pose la con-
            dizione  della  preventiva partecipazione dell'Italia (16)  al  programma di  insedia-
            mento dei  Pershing 2 e dei  Cruise.  Il  governo italiano aderì, facendo  propria la



                (13)  Appunto  sulla  riunione  della  sessione  ministeriale  del  Consiglio  Atlantico,  l'Aja,
            30-31  maggio  1979, cito
                (14)  Cfr.  Minardi,  art.  cito  (Seconda  Parte),  aprile  2003,  p.  13-14;  Vittorio  Zucconi,
            Breznev:  'T Europa deve  i'espingere  i nuovi  missili  degli  Stati  Uniti", Corriere ,della Sera,  7
            ottobre  1979,  .   .
                (15)  Ugo  Stile,  "Carter replica  a  Breznev  sui  missili:  l:URSS  vuole  disarmare  l'Europa",
            Corriere della Sera,  lO  ottobre 1979.
                (16)  Giovanni Spadolini, Frammenti della  crisi, Torino, La Stampa,  1989, p.  183; cfr.
            anche  Donhoff, art.  cit.,  p.  373-74;  Romano, op.  cit.,  p.  208.
                (17)  Malfatti alla  Camera dei  deputati, 31  ottobre, MAE, Testi  e documenti sulla  politica
            estera dell'Italia 1979, cit., p.  95-100.
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