Page 127 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale
un intero Distaccamento in servizio presso la Dogana di Ceprano. Il Sergente Pietro
Framia, il Vice Caporale luigi Castelvetri ed i comuni (così come erano definiti i
finanzieri semplici) Antonio Bertetti, salvatore Pinpotti e Giuseppe Conti, i quali,
eludendo la sorveglianza delle truppe italiane del Generale Bombardini, disertarono
in blocco sul finire dell’ottobre ‘67, appena in tempo per prendere parte al combat-
timento di Mentana. In realtà, la partecipazione dei finanzieri pontifici all’ennesimo
tentativo di liberare Roma era stata preceduta dalla compromissione di altri loro col-
leghi al tentativo di rivoluzione interna, duramente soffocato dalla Polizia romana.
La storia, infatti, ci ricorda che il 5 maggio 1867, gli sbirri papalini arrestarono oltre
sessanta persone, tutte aderenti ad un circolo antigovernativo ispirato dal citato Parti-
to d’Azione. Ebbene, fra di loro vi era anche un Sergente dei finanzieri, di cui è facile
intuire la sorte.
La sfortunata conclusione della campagna
L’epilogo della sfortunata “Campagna dell’Agro Romano” fu segnato dalla bat-
taglia di Mentana, svoltasi il 3 novembre. Lo scontro si risolse in favore dei pontifici
grazie all’arrivo delle truppe francesi (che con i papalini raggiunsero le 11.000 unità),
notoriamente meglio equipaggiate (specialmente con i nuovi fucili chassepot) rispet-
to ai volontari di Garibaldi. Questi ultimi, male armati e numericamente inferiori
(erano solo in 5.000), non ebbero la possibilità di sostenere a lungo la lotta. Lasciati
sul campo di battaglia molti morti e feriti, i Garibaldini si ritirarono in buon ordine
nel territorio italiano, ove furono sciolti senza alcuna difficoltà. Anche l’Eroe dei Due
Mondi riattraversò il confine a Passo Corese il giorno seguente, ma, a differenza dei
suoi uomini, fu arrestato e rinchiuso nel forte del Varignano, a La Spezia.
Mentre i finanzieri italiani che avevano seguito la spedizione furono posti agli
arresti di rigore nelle proprie caserme, molto diversa fu la sorte degli appartenenti
alla truppa di Finanza Pontificia, militari a tutti gli effetti dell’Armata del Papa. Ad
essi, il Tribunale della Sacra Consulta, riunitosi immediatamente, all’ombra delle
armi francesi, dopo l’infelice epilogo, infierì crudeli condanne, ivi comprese quelle
capitali per mezzo della tristemente nota ghigliottina di piazza dei Cerchi.
Concludo il mio intervento, prendendo in prestito la frase con la quale il Capitano
Garibaldino sante nodari, futuro ufficiale superiore della Guardia di Finanza, ricordò
i suoi commilitoni. In un suo saggio dedicato ai Caduti del Corpo, il nodari scrisse:
“A voi prodi finanzieri che a Mentana spargeste il vostro sangue per segnare la
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via dell’alma Roma, vada il mio pensiero, il mio canto, il mio affetto...” .
10 Sante E. Nodali, “Le Vittime della Valanga di Frasselle”, Stabilimento Tipogr. di G. Girelli,
Verona, 1897, pag. 13.

