Page 145 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
P. 145

145
            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

                                                                                    11
            ben chiarire i termini politici della questione nel quadro della politica cavouriana  .
               Come ha fatto ben notare l’Isnenghi, alla fine del suo studio sopra citato, che
            Garibaldi abbia lasciato una impronta durevole nelle vicende dell’Italia unita è dato
            anche, tra1’altro, dal fatto che le tradizioni garibaldine si sono rinnovate recente-
            mente, nella storia della Resistenza:... Battaglioni Garibaldi, Brigata Garibaldi... il
            suo nome a dimostrazione della forte volontà e di un sicuro impegno per combattere
            l’oppressore e ritrovare la libertà, garanzia di democrazia.
               Garibaldi dunque fu essere umano non esente da difetti, ma bisogna riconoscere il
            valore della sua figura, la valenza del suo esempio anche ai nostri giorni: aveva qua-
            lità che sono di tutti i tempi e normali umane debolezze. Ricordiamo con positività
            l’esempio delle sue qualità e non i suoi errori.
               Accostarlo a figure contemporanee di combattenti per la libertà, prescindendo da
            deviazioni o ideologie politiche, non deve essere atto considerato con disprezzo, ma
            la volontà di meglio comprendere con parametri attuali e fuori dalla celebrazione di
            maniera una figura importante nella storia italiana, rileggerla alla luce delle espe-
            rienze storiche successive, pur inquadrandolo nel periodo storico in cui visse. Dallo
            studio particolareggiato dei documenti disponibili (documenti d’archivio, letteratura
            coeva e soprattutto articoli di giornali dell’epoca che lo riguardano), bisogna trarne
            una sintesi e comprendere che quell’Eroe, a volte troppo incensato in scritti e dipinti,
            fu un eccezionale uomo d’armi; anche ai nostri tempi sarebbe andato in Sudamerica
            a liberare popolazioni oppresse, in nome dei diritti umani: e dunque perché scandaliz-
            zarsi se, sia pur velocemente, lo si accosta ad Ernesto “Che” Guevara, tanto per fare
            un esempio, indipendentemente da analisi ideologiche, ma valutando solo il carisma
            e la volontà di lottare per l’indipendenza da un regime ritenuto vessatorio? Bisogna
            trovare nelle figure storiche, anche se già definite e analizzate, gli elementi che ne fac-
            ciano valutare la realtà umana e la valenza eterna, proprio per poter far comprendere
            ai più giovani (e anche a meno giovani) il senso di alcune celebrazioni e l’impatto
            avuto da tali personaggi nella storia che noi stiamo vivendo. Oserei dire “togliamoli
            dalla formalina storica” in cui sono immersi per rivalutarne opere e pensieri in modo
            dinamico, senza nulla omettere della precisazione storica documentale.
               Alcune manifestazioni attuali contrarie all’uomo Garibaldi confermano che oc-
            corre studiare di nuovo non solo la figura di Garibaldi, ma anche tutto il periodo
            delle lotte risorgimentali per l’unità d’Italia e riscoprire il valore delle lotte della Re-
            sistenza italiana alla fine del secondo conflitto mondiale, per il recupero delle libertà
            democratiche, quei valori che furono alla base della vita di Giuseppe Garibaldi e di
            molti altri illustri o dimenticati eroi della storia italiana.


            11  Interessante la rilettura della Storia d’Italia dal 1871 al 1915 di Benedetto Croce (Laterza,
               Bari, ed.1953).
   140   141   142   143   144   145   146   147   148   149   150