Page 140 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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progetti di unificazione, tra i quali ad esempio quello di Giacomo Durando in la
nazionalità italiana, si fondavano sull’alleanza dei regni del Piemonte-Sardegna e
delle Due Sicilie. E in effetti alcune suggestive ipotesi politiche erano state fatte al
riguardo, ma non ebbero esito positivo, anche per l’intervento delle potenze europee
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nella situazione della penisola: troppo importante geo-politicamente veniva consi-
derata soprattutto da Francia e Gran Bretagna, già presenti sul territorio, con loro aree
di influenza ben determinate soprattutto nella parte meridionale.
Garibaldi rapidamente comprese che i Borbone e gli altri regnanti, Savoia inclu-
si, non avrebbero avuto alcuna possibilità effettiva, sia si fossero impegnati sulla
via dell’unità, sia fossero stati rovesciati da rivolte di popolo, a meno che una for-
za militare di estrazione popolare, cioè volontaria e determinata, avesse appoggiato
il piemontese, contro gli altri governanti. Nonostante una prima positiva reazione
all’elezione di Pio IX, considerato all’epoca un “liberale”, Garibaldi presto comprese
che anche la fiamma illuminata del nuovo Pontefice si sarebbe spenta rapidamente.
Ed ebbe ragione nella sua visione politica, perché occorreva seriamente cambiare
tutto e dare una unità soprattutto sotto un unico governante. Dopo la raggiunta unità
furono fatti numerosi errori politici ed economici soprattutto nei riguardi dell’Italia
meridionale, ma fu necessaria comunque 1’unione per iniziare il percorso politico
internazionale.
Nell’Europa e nell’Italia, quali definite nella loro struttura statuale dal Congresso
di Vienna del 1815, erano ovunque vive le esigenze di libertà e di indipendenza, ma
una certa mancanza di unità e di direttive univoche pose fine al secondo periodo rivo-
luzionario anche in Italia, dopo i moti del 1821, quando ancora i tempi erano acerbi
per ottenere un valido risultato.
Come sappiamo la Prima guerra d’indipendenza scoppiò il 24 marzo 1948. Carlo
Alberto aveva esitato fino a quel momento davanti alla potenza austriaca, soprattutto
visto che la Francia aveva dichiarato che non sarebbe intervenuta. Ma Venezia era
5 Giacomo Durando, piemontese, nato a Mondovì nel 1807 e morto a Roma nel 1894, fu una
particolare figura di combattente per la libertà; aveva militato con suo fratello nella Legione
Straniera belga, combattendo in Portogallo e in Spagna. Tornato in Piemonte, nel 1844, si
batté, da militare e da pensatore, per l’unità italiana, con alterne vicende. Fu Vicepresidente
del Senato dal 1884 al 1887, avendo precedentemente ricoperto la carica di Presidente del
Tribunale di Guerra dell’Esercito e uguale funzione successivamente per il Tribunale della
Marina. Tra i suoi vari contributi di pensiero, scrisse e pubblicò nel 1846 una interessante
opera Della nazionalità italiana nella quale ha formulato avanzate, per quel periodo, teorie
di geostrategia.
6 Ricordando gli studi coevi di Durando, il termine, considerato atto a definire analisi contem-
poranee sua aree di crisi, può essere efficacemente utilizzato anche per la vicenda garibaldi-
na del XIX secolo.