Page 179 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

            Francia all’Italia che avesse preso a pretesto il passaggio della frontiera pontificia da
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            parte delle truppe italiane . Il 28 il governo francese rilanciò la sua proposta di una
            conferenza internazionale per risolvere la Questione Romana, alla cui convocazione
            Londra si mostrò subito contraria. L’azione dell’Inghilterra si sviluppò quindi in due
            direzioni: da un lato far fallire il progetto della conferenza, dall’altro cercare di otte-
            nere il ritiro delle truppe francesi da Roma. Entrambi questi obiettivi rispondevano a
            esigenze della politica britannica che erano indipendenti o andavano oltre la semplice
            simpatia per l’Italia.
               Anche in occasione della spedizione di Mentana, gruppi filo-garibaldini cerca-
            rono di mobilitare l’opinione pubblica britannica. In settembre Ricciotti Garibaldi
            era stato a Glasgow ed in altre città della Scozia a raccogliere somme di denaro per
            l’impresa del padre. Ai Glasgow Friends of Italy erano collegati gruppi londinesi.
            Uno degli appelli diffusi in quei giorni diceva: «Il generale Garibaldi ha virtualmente
            rialzato il suo grido di “Roma o morte!” e, senza per il momento voler fissare l’ora o
            il mese in cui il Papato deve ricevere il colpo finale, è doveroso essere preparati con
            ogni possibile aiuto per i patrioti cristiani in Italia. La loro causa è la nostra. Una volta
            liberata la Città Eterna dall’“odioso dominio” del Papato le difficoltà dell’Inghilter-
            ra con l’Irlanda avranno termine» . Quest’ultima frase, ed il curioso appellativo di
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            «patrioti cristiani» dato ai garibaldini, erano volti particolarmente ad accattivare le
            simpatie dei presbiteriani scozzesi, fanaticamente anti-cattolici, di cui erano noti i le-
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            gami con la minoranza irlandese protestante . All’inizio di ottobre, presente Ricciotti
            (che ritornò a Londra e in Scozia anche nel maggio 1868), la Reform Society, dopo
            avere eletto Garibaldi presidente d’onore, tenne una riunione per protestare contro il
            suo arresto. Un banchetto organizzato due giorni prima dalla associazione era stato
            però un fiasco. Garibaldi, dopo essere stato incarcerato ad Alessandria, aveva scritto
            a Sir Augustus Paget per chiedere la protezione del governo britannico, vantando la
            cittadinanza onoraria che aveva ricevuto nel 1864.


            Conclusione
               I legami tra l’Inghilterra e Garibaldi furono ricordati in una delle operazioni pro-
            pagandistiche britanniche durante la seconda guerra mondiale. Nel 1941 i servizi



            37   Cfr. stanley a Paget, 28-10-67, FO 45/103, n. 28.
            38   Cfr. d’Azeglio a Campello [ministro degli esteri], 25-9-67, Archivio Storico-Diplomatico del
               Ministero Affari Esteri, Roma, Corrispondenza con Londra, 1867.
            39  Cfr. anche la corrispondenza tra John Leech, gran maestro della Leale Adunanza Orangista
               di Glasgow ed il Generale, con paralleli tra la Glorious revolution del 1689, che aveva cac-
               ciato il «Re papista» Giacomo I Stuart, e le imprese di Garibaldi (British Museum, Add. mss.
               44413, f. 313).
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