Page 19 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale
Garibaldi marinaio
Prof. Mariano Gabriele
Università di Roma “La Sapienza”
ome qualifica professionale, nel modello di rilevazione del censimento del
1871, Giuseppe Garibaldi scrisse “agricoltore”, e nello stesso modo si de-
Cfinì quando redasse la propria scheda alla Camera dei Deputati. Ma alla sua
morte il presidente della Camera, Domenico Farini, incominciò la commemorazio-
ne dell’Eroe affermando che era stato “attratto da irresistibile impulso alla vita del
mare” e che proprio “là, sull’ampio mare, nell’imperversare dei flutti, quasi per arca-
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no influsso, amò la libertà”.
Non discuteremo qui se un reazionario come Farini avesse la medesima conce-
zione della libertà che aveva avuto Garibaldi, né se conoscesse la vita del nizzardo
meglio ancora di lui, ma cercheremo di capire perché gli era venuto spontaneo, come
primo accostamento, di associare al mare la figura del generale. Nella biografia ga-
ribaldina si colgono tre aspetti di questo rapporto, due operativi ed uno di pensiero:
l’esperienza del marinaio mercantile e di quello militare; il contributo del politico
attento alle questioni marine.
Il padre di Giuseppe, Domenico, era capitano marittimo, abilitato al gran cabo-
taggio e alla navigazione, ed era anche proprietario di carature di qualche bastimento
a lui affidato. Sotto questo aspetto, si può dire che il futuro “eroe dei due mondi” era
figlio d’arte. Tuttavia non fu avviato da bambino a navigare, come si usava allora, e
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di questo in seguito si dolse. Secondo il Fortini, il primo suo imbarco ufficiale prese
le mosse il 29 gennaio 1824 a Nizza, quando il ragazzo Garibaldi aveva 16 anni e
7 mesi, in qualità di mozzo sul brigantino Costanza che batteva bandiera russa. In
realtà, pare probabile che avesse già avuto altre e ripetute esperienze di navigazione,
sia per le affermazioni delle Memorie, sia perché parrebbe abbastanza inconsueto
che il primissimo apprendistato professionale gli sia stato consentito proprio su una
nave diretta in Mar Nero, chiamato lo “spavento d’Europa” per i pericoli che la na-
vigazione vi presentava e per la presenza di pirati lungo la rotta. Comandava la nave
a
il capitano di 2 classe Angelo Santo Pesante, per le cui capacità professionali Giu-
1 Cfr Camera dei Deputati, Garibaldi in Parlamento, II (Dalle dimissioni del 1864 alla comme-
morazione in morte), Roma 1982, p. 706.
2 Cfr P. Fortini, Giuseppe Garibaldi marinaio mercantile (Pagine di storia marinara), Roma,
1950.