Page 128 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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128 150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno
strati sul campo, come testimoniano i Caduti e le ricompense concesse sia
individualmente che alla Bandiera, ma in quanto sino alla Prima Guerra
Mondiale non furono mobilitati reparti organici di Carabinieri Reali da desti-
nare espressamente in “prima linea”. Questo perché, trattandosi di una forza
di polizia, il Corpo non disponeva in pace di una riserva di manovra da uti-
lizzare all’occorrenza in guerra; più logicamente e proficuamente gli effettivi,
già non molto numerosi per la rigida selezione e con un addestramento seve-
ro e diversificato per la molteplicità di compiti da svolgere, venivano intera-
mente assorbiti nell’organizzazione territoriale. Per cui, in caso di mobilita-
zione, si inviava un numero variabile di militari prelevati dalla linea territo-
riale (Compagnie, Luogotenenze, Sezioni e Stazioni) da inquadrare in picco-
le unità (Drappelli e Distaccamenti) per le sole esigenze di polizia ed even-
tualmente per le scorte d’onore e sicurezza alle Autorità di vertice e, quando
presente, al sovrano; addirittura alcuni ufficiali erano tratti per la bisogna, in
genere a domanda, dai ranghi di altri Corpi specialmente di Cavalleria e dei
Bersaglieri, poi, al termine delle ostilità, secondo le rispettive aspirazioni e le
aspettative di carriera, alcuni restavano nei Carabinieri Reali, altri tornavano
ai reparti di provenienza come ad esempio il maggiore Alessandro Negri di
Sanfront che il 30 aprile 1848 guidò la famosa carica di Pastrengo. Quindi
nelle campagne del Risorgimento, pur se con onore e lustro, essi sono stati
coinvolti negli scontri occasionalmente, a livello individuale o/e in piccole
formazioni.
Entrando in argomento: nell’aprile del 1859, per la Seconda Guerra d’In-
dipendenza, il Corpo, che però nei Diari Storici del Quartier Generale
Principale dell’Armata e delle sei Divisioni mobilitate è già definito Arma
ben distinta dai Corpi, al pari di Fanteria, Cavalleria, Artiglieria e Genio,
inviò complessivamente 117 uomini; questa forza non è indicata in un appo-
sito quadro di battaglia, ma si rileva dai citati Diari Storici del Q. G. P. e delle
D. dai quali si desumono 10 ufficiali e 107 tra sottufficiali e carabinieri
distribuiti in oltre venti al Q.G.P. e una quindicina per ogni Distaccamento
presso le D., posti alle dipendenze funzionali per l’impiego dai Comandanti
delle Grandi Unità operanti e amministrative dal Comandante Superiore dei
Carabinieri Reali all’Armata presso il Q.G.P., nella persona del colonnello
Ferdinando Martin di Montù Beccaria cui competeva inoltre la direzione del
servizio di polizia per la tutela delle popolazioni nei territori occupati dalle
truppe regie. Gli altri ufficiali di cui si fa menzione erano: il capitano
Alessandro Morata, già comandante della Compagnia di Novara; i luogote-
nenti Angelo Pollini, della Tenenza di San Remo destinato al comando del
Distaccamento presso la 1^ Divisione, Vincenzo Manca dell’Asinara della