Page 169 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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                   Lo sforzo logistico del porto di Genova
                   Un’operazione joint and combined nella Seconda Guerra d’Indipen-
                   denza:  il trasporto marittimo delle forze francesi in Italia.

                   Amm. Pier Paolo Ramoino




                   La marina sarda daLLa crimea aL 1859
                         ll’inizio del 1859, quando a Torino si incominciò a pianificare un nuovo
                   A conflitto contro l’Austria, la Marina del Regno di Sardegna era ancora
                   in fase di riorganizzazione al termine della guerra di Crimea, che si era, per
                   essa, conclusa con lo sbarco del Generale Alfonso Lamarmora dalla fregata
                   Governolo nella rada della Spezia la sera del 29 maggio 1856.
                      Le navi sarde che avevano partecipato alla complessa spedizione in Mar
                   Nero avevano riportato l’utilissima esperienza di essere state impiegate ac-
                   canto alle unità delle due più grandi ed efficienti Marine del mondo d’allora,
                   la royal Navy e la Marina Imperiale Francese, ma avevano anche dimostra-
                   to di essere operativamente e tecnologicamente piuttosto arretrate. Urgeva,
                   quindi, un piano di rimodernamento della Flotta, che fu curato con la prover-
                   biale solerzia da Camillo di Cavour con provvedimenti d’urgenza di indiscus-
                   sa intelligenza.
                      Si iniziò con lo studio di una nuova base navale più funzionale di quella sin
                   allora realizzata a Genova e che potesse anche sostituire o quanto meno inte-
                   grare il sorgitore di Villafranca, nei pressi di Nizza, vero luogo di nascita della
                   marineria sabauda. Fu scelta dopo lunghe discussioni la rada della Spezia
                   dove già sorgevano alcuni apprestamenti militari marittimi, ma le lungaggini
                   burocratiche ne impedirono la realizzazione in tempo utile per il conflitto.
                      Il Cavour si dedicò allora all’ammodernamento del naviglio inviando tec-
                   nici sardi in Gran Bretagna ed in Francia, tra cui il famoso Benetto Brin, per
                   aggiornarsi sui progressi tecnici di queste due nazioni marittime ed impostò
                   un programma di nuove costruzioni di alto valore. Nel 1853 si era acquistata
                   in Inghilterra la pirofregata ad elica Carlo alberto con 50 cannoni ed una
                   potenza di 400 cavalli per l’apparato motore, sulla falsariga di questa buona
                   unità Cavour fece costruire nei cantieri genovesi della Foce l’ottima fregata
                   Maria Adelaide  da 38 cannoni e 13 nodi di velocità massima, seguita poi
                   dalla Duca di Genova e dalla Principe Umberto  tutte con macchine da 600
                   cavalli. All’estero fu ordinata la batteria corazzata terribile costruita dai Can-
                   tieri francesi Seyne, che derivava dalle ottime analoghe unità impiegate dai
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