Page 59 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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le operazioni terrestri nella campaGna del 1859                      59



                   ritiene inferiore alle aspettative iniziali. I piani di mobilitazione piemonte-
                   si, infatti, prevedono la possibilità di mettere in campo circa 86.000 uomini,
                   mentre la precedente convezione militare con la Francia impegna il governo
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                   sardo addirittura a mobilitarne circa 100.000 .
                      L’Armata sarda nella Seconda Guerra d’Indipendenza, rispetto al 1848-
                                                                                 32
                   1849, incarna “l’esercito di qualità opposto all’esercito di numero” : al posto
                   degli 80.000 uomini del 1848-1849 ne schiera, infatti, solo 66.000. Lo stesso
                   La Marmora ritiene che l’esercito sardo del 1859 “fosse notevolmente snellito
                   e con un assai minor numero di ammogliati” .
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                      La divisione piemontese del 1859 è formata da 2 brigate, come quella del
                   1848-1849, e da 1 reggimento di cavalleria; ma nel 1859 i reggimenti sardi
                   sono di 4 battaglioni di 600-650 uomini, non più di 3 battaglioni di 1000
                   uomini ciascuno come nel 1848-1849; quindi 2500 uomini scarsi nel 1859
                   contro i 3000 del 1848. La divisione del 1859 rispetto a quella del 1848 è però
                   dotata di 2 battaglioni di bersaglieri e non di una sola compagnia come nel
                   1848, di 3 batterie d’artiglieria anziché 2 (anche se non in tutte le divisioni),
                   di un reggimento di cavalleria leggera (4 squadroni) anziché uno pesante (6
                   squadroni) e di una compagnia del genio.
                      In conclusione, la divisione sarda media impiegata nella Seconda Guerra
                   d’Indipendenza è ”più debole in fanteria, sebbene più ricca di cacciatori, più
                   debole di cavalleria, però con cavalleria più leggera e più mobile, più forte di
                   artiglieria e provvista di una compagnia del genio” .
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                      Accanto all’Armata sarda si deve schierare l’Armée d’Italie di Napoleone
                   III, la cui mobilitazione e radunata risulta particolarmente lenta e improvvi-
                   sata: le unità affluiscono in Piemonte e in Liguria inizialmente incomplete di
                   personale, di quadrupedi e di mezzi comprese le artiglieria e devono ricorrere
                   all’ausilio dell’Armata sarda per il vettovagliamento e gli altri aspetti logisti-
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                   ci .
                      Alla data del 20 maggio, l’Armata francese in Italia, al cui vertice è l’im-



                   31  f. stefani, La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’Esercito italiano, Vol. I
                      … cit., p. 116-117.
                   32   p. pieri, Storia militare del Risorgimento …cit., p. 589.
                   33   Ibidem.
                   34   Ibidem.
                   35  comando del corpo di stato maGGiore-ufficio storico, La guerra del 1859… cit.,
                      Vol. I: Narrazione … cit., pp. 145-151: “Si cominciarono a palesare quei difetti di
                      preparazione dell’esercito francese che dovevano poi apportare così gravi conseguen-
                      ze nel 1870”; f. stefani, La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’Esercito
                      italiano, Vol. I …  cit., p. 117.
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