Page 105 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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I MIlItI a cavallo nella DIttatura DI GarIbalDI In SIcIlIa 105
Sequestri di persone, devastazioni, incendi, saccheggi, furti e omicidi
erano evenienze quotidiane in città .
Una relativa calma fu portata nelle città principali ma vaste zone rurali
rimanevano fuori dal controllo del governo.
e i militi a cavallo coSa fanno?
Il servizio fornito dai militi a cavallo, nel periodo che segue la Dittatura,
si dimostrò più che mai esposto agli sconvolgimenti dell’ordine pubblico e
alle influenze locali.
Nato, come si è detto, dalle ceneri dei compagni d’arme, il predetto Corpo
aveva il compito di garantire la sicurezza nelle campagne e lungo le strade,
nonché di fornire un servizio di scorta per il trasporto della posta, delle
somme incassate dal fisco e di prestare la sua opera per arrestare i latitanti.
Nonostante una profonda conoscenza delle campagna consentisse loro di
superare i problemi legati alla mancanza di testimoni e alla riluttanza delle
persone a deporre, quegli stessi vantaggi di cui godevano tendevano a farne
elementi poco affidabili.
Molti di essi divennero ben presto noti per i loro coinvolgimenti nelle
attività delle bande armate.
Il Procuratore di Girgenti ebbe a descrivere i militi locali come “elementi
assai tristi” che invece di mantenere l’ordine, sorvegliare la criminalità e
arrestare gli autori dei reati, “non solo non arrestavano i malfattori, ma
eziandio li proteggono, e talvolta non rifuggono essi stessi dal misfare”. 23
In alcune aree erano proprio i Militi a cavallo a costituire qualcosa di equi-
valente a un’organizzazione criminale.
I loro metodi, secondo l’Intendente di Termini consistevano in insidie,
minacce, torture praticate sui delinquenti, pretesi o veri, ad avere confessioni:
“[in] vendette contro testimoni che non deposero a loro modo”. La milizia,
sempre a suo dire, altro non era “se non una decisa scuola di depravazione,
un fomite d’ira e di delitti”. 24
Di conseguenza, i militi a cavallo erano di scarso aiuto nell’operato di
mantenimento dell’ordine e della legalità.
Non solo facevano ricorso a metodi irregolari, ma erano anche facilmente
preda di intimidazioni.
In un rapporto del Comandante della Guardia Nazionale di Misilmeri si
23 22 marzo 1862: ACSR, Ministero di Grazie e Giustizia, Dir. Gen. Affari Penali, Miscellanea b.
I, fasc. 81.
24 10 ottobre 1861 -ASP, Luog. Polizia, b. 1682, fasc. Ottobre