Page 41 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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le; 3) Europa Settentrionale; 4) Europa Occidentale; 5) Mediterraneo] nei quali
si articolò la struttura militare dell’Alleanza fino alla creazione, dopo la guerra
di Corea, dei comandi integrati. Roma chiese quindi di far parte non solo del
gruppo strategico Mediterraneo, ma anche di quello europa occidentale. L’italia
rifiutò sempre l’ipotesi d’intese e patti mediterranei separati, perché «tali solu-
zioni l’avrebbero confinata a quell’area periferica, senza nemmeno darle potere
di decisione nel settore, poiché le principali deliberazioni sarebbero state prese a
Washington e a Londra, “sopra” la testa di quell’eventuale coalizione di piccole
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“pedine” mediterranee, e non in cooperazione con “partner” mediterranei» . La
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valenza o vocazione mediterranea dell’italia era semmai un modo per esaltare
la sua “atlanticità”, per inserirsi nell’Europa e fungere da cerniera tra essa ed il
mare nostrum. sul piano militare si trattava di non sancire una divisione tra il
teatro strategico mediterraneo e quello dell’Europa continentale, che oltre tutto
avrebbe spaccato l’italia in due aree difensive; soprattutto nelle impostazioni stra-
tegiche britanniche si pensava infatti di fissare la linea di difesa sul Reno e le Alpi
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occidentali, abbandonando l’Italia settentrionale . Nel caso dei gruppi strategici
si ottenne una parziale soddisfazione: per volontà inglese il gruppo europa oc-
cidentale ricalcò la preesistente composizione e struttura del Patto di Bruxelles,
ma l’italia avrebbe potuto partecipare alle riunioni in cui fossero in discussione
argomenti di suo diretto interesse, mentre il gruppo Mediterraneo fu ribattezzato
Europa Meridionale-Mediterraneo Occidentale. inoltre nella Strategic Guidance
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for North Atlantic Regional Planning preparata il 1° marzo 1950 dallo Standing
Group fu sottolineato che le tre regioni europee [europa occidentale, europa
Meridionale-Mediterraneo Occidentale ed Europa Settentrionale] dovevano «es-
sere considerate come un tutto».
Fino alla guerra di Corea, il Patto Atlantico fu molto più un patto di garanzia
politica, basato sul concetto di deterrenza, che un’alleanza militare integrata. Si
riteneva, infatti, che l’URSS, pur avendone la capacità, non avesse l’intenzione
di aggredire l’Europa occidentale e che la sola garanzia dell’intervento degli stati
Uniti (detentori del monopolio dell’arma atomica fino all’estate 1949) avrebbe
dissuaso mosca dall’attaccare. Le risorse economiche dell’Occidente potevano
39 Brogi, op. cit., p. 345; cfr. ibi, pp. 50-51, 63-65.
40 Sul tema cfr. M. de Leonardis (a cura di), Il Mediterraneo nella politica estera italiana del
secondo dopoguerra, Bologna, 2003.
41 Tra la fine del 1947 e l’inizio del 1948, gli Stati Uniti cominciarono a considerare la
necessità di difendere tutta la penisola, importante non solo come base di controllo per le
rotte mediterranee, ma anche come “fianco dei Balcani” (cfr. Brogi, op. cit., p. 47), ma solo
nella primavera del 1952 ebbe luogo la prima esercitazione NATO (denominata «Lago di
Garda») in cui fu considerata la difesa dell’Isonzo.
42 Pubblicata in NATO Strategy Documents 1949-1969, ed. by G. W. Pedlow, [Bruxelles,
1997], pp. 91-105.