Page 38 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
P. 38

38                       L’ItaLIa 1945-1955, La rIcostruzIone deL Paese e Le Forze armate



             del Consiglio De Gasperi, i Ministri degli Esteri e della Difesa, Carlo Sforza e
                                                                             33
             Randolfo Pacciardi, il Generale Marras e lo stesso Ammiraglio Maugeri .
                il 2 marzo 1949 il segretario di stato Dean Acheson sottopose al presidente
             americano Harry Truman due liste di argomenti, a favore e contro l’ammissione
                                                                                34
             dell’Italia nell’imminente Alleanza Atlantica, ai fini di una decisione finale . Di
             essi si considerano qui solo quelli di carattere militare e strategico. Alcune argo-
             mentazioni contrarie erano poi ribaltate nell’altra lista: il bicchiere poteva essere
             visto mezzo vuoto o mezzo pieno.
                Tra gli argomenti contrari si richiamavano le clausole militari limitative del
             trattato di pace: «(4) Le clausole del Trattato di pace relative alle limitazioni degli
             armamenti circoscrivono strettamente gli insediamenti militari dell’italia; di con-
             seguenza il contributo che potrebbe dare sia come auto-intervento e mutuo aiuto
             sia come sicurezza dell’area nord-atlantica sarebbe limitato.  5) Come membro
             del Patto, l’Italia vorrebbe che fosse assicurata la difesa del suo territorio; il che
             sarebbe difficile e imporrebbe un drenaggio delle forze militari e delle risorse
             disponibili per le altre Parti».
                Tra quelli favorevoli si ricordava invece che l’Italia «4) Anche se è sottoposta
             alle limitazioni del Trattato di pace, l’Italia dispone della terza maggiore Marina
             dell’Europa Occidentale, di un esercito autorizzato di 12 divisioni combattenti
             (già esistenti su una base di quadri), di una forza aerea di 350 aeroplani, inclusi
             200 apparecchi da combattimento, e di una delle principali flotte mercantili eu-
             ropee, con un surplus di marinai addestrati. Ciò può essere raffrontato favorevol-
             mente non solo rispetto ad altre nazioni come la Norvegia, ma anche rispetto alla
             Francia, la quale – pur essendo considerata affidabile – prevede il mantenimento
             in attività solo di nove divisioni. 5) L’Italia settentrionale dispone di un complesso
             industriale altamente perfezionato e dispone di un surplus di manodopera spe-
             cializzata, che potrebbe essere utilizzata, se le armi fossero disponibili, dopo l’e-
             splosione di un conflitto che logicamente renderebbe l’Italia libera dai vincoli del


             33  Cfr. F. Maugeri, Ricordi di un marinaio, Milano, 1980, pp. 289-93; A. Varsori, la scelta
                occidentale dell’Italia (1948-1949), parte II, in Storia delle relazioni internazionali, a. I,
                n. 2 (1985), pp. 329-30; L. Nuti, La missione Marras, 2-22 dicembre 1948, in Storia delle
                relazioni internazionali, a. III, 1987, n. 2, pp. 343-368.
             34  Allegato a  Memorandum  by  the  Secretary  of  State,  2-3-49,  in  FRUS,  1949,  vol.  IV,
                Western Europe, Washington, 1975, pp. 142-145. È qui utilizzata la traduzione italiana di
                P. Cacace, Venti anni di politica estera italiana (1943-63), Roma, 1986, pp. 590-592. Il
                riferimento alla flotta militare ed alla marina mercantile costituiva la novità di maggiore
                rilievo rispetto all’analogo elenco di ragioni per l’ammissione dell’italia annesso al report
                of  the  International  Working  Group  to  the  Ambassadors’  Committee,  24-12-1948,  in
                FRUS, 1948, vol. III, Western Europe, Washington, 1974, pp. 333-343. Già Churchill, nel
                periodo successivo alla caduta del fascismo, aveva costantemente indicato uno dei vantaggi
                principali  di  un  armistizio  con  l’Italia  nella  possibilità  di  neutralizzare  o  addirittura
                impiegare al servizio dell’inghilterra l’ancora potente Regia marina.
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43