Page 46 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
P. 46
46 L’ItaLIa 1945-1955, La rIcostruzIone deL Paese e Le Forze armate
uno da Amintore Fanfani, già docente di economia, fautore del corporativismo, e
uno da Mario Scelba, deputato democristiano, come i precedenti.
I governi si susseguirono per blocchi storici: a quelli “di guerra” (Badoglio
e Bonomi), dopo la parentesi Parri seguì la lunga egemonia di De Gasperi, che
presiedette maggioranze molto diversificate. Dopo l’“esarchia” del Comitato di
liberazione nazionale (Partito liberale, democrazia del lavoro, democrazia cristia-
na, partito d’azione, partito socialista, partito comunista) e due governi “di sini-
stra” (DC, PCI, PSI) De Gasperi varò una maggioranza di centro (DC, PLI, PSDI,
PRI), destinata a durare un decennio per approdare, dopo sette anni di travaglio,
all’avvento del centro-sinistra incardinato sull’asse democrazia cristiana-partito
socialista, con apporto di socialdemocratici e repubblicani, suoi primi fautori.
In quell’arco di tempo, si contarono 12 diversi ministri della Guerra (o Difesa):
Antonio Sorice (25 luglio 1943 -11 febbraio 1944), Taddeo Orlando (11 febbraio
1944, confermato il 22 aprile 1944), Alessandro Casati (18 giugno 1944, confer-
mato il 18 giugno 1945), Stefano Jacini (dal 21 giugno al 10 dicembre 1945, con
Parri), Manlio Brosio (nel I ministero De Gasperi), Cipriano Facchinetti nel II go-
verno De Gasperi, Luigi Gasparotto (III governo De Gasperi, dal 3 febbraio 1947
al 31 maggio 1947), Mario Cingolani dal 31 maggio 1947, sostituito il 15 dicem-
bre da Cipriano Facchinetti), Randolfo Pacciardi nei V, VI, VII e VIII governo De
Gasperi, Giuseppe Codacci Pisanelli nel IX ministero De Gasperi e Paolo Emilio
Taviani nel governo presieduto da Giuseppe Pella, confermato nei seguenti, presie-
duti da Amintore Fanfani, Mario Scelba, Antonio Segni e Adone Zoli.
Anche a lasciare tra parentesi il periodo della guerra di liberazione e a far
data dal solo governo Parri (giugno-dicembre 1945), si registrarono otto cambi di
titolari: più numerosi rispetto a quelli di ogni altro ministero “pesante”. Rispetto
al turbinio di meteore susseguitesi alla Guerra (Difesa), tra il 1945 e il 1953 agli
Esteri si succedettero cinque ministri in dieci anni, ma ancora più stabili furono i
ministri degli Esteri (Alcide De Gasperi, contemporaneamente presidente del Con-
siglio, Carlo Sforza) e dell’Interno (Mario Scelba ne fu titolare dal 1947 al 1953.
Altrettanto avvenne per Tesoro, Finanze e Bilancio che registrarono l’intercambio
di tre personalità eminenti: Luigi Einaudi, Giuseppe Pella ed Ezio Vanoni.
Oltre quella dei ministri, ancora più turbinosa fu la sequenza dei sottosegretari
di Stato dei tre ministeri militari e, dal 1947, di quello della Difesa. I loro nomi e
i partiti di appartenenza dànno la misura delle vicissitudini dell’Italia tra guerra di
liberazione, ricostruzione e stabilizzazione nell’ambito dell’Alleanza Atlantica e
dell’ingresso nella NATO (1949).
Al Generale Taddeo Orlando, Comandante dell’Arma dei Carabinieri, sottose-
gretario con Badoglio, dal 22 aprile 1944 affiancato dal comunista Mario Palermo,
seguirono Mario Palermo e Giambattista Oxilia (I governo Bonomi), Mario Paler-
mo e Luigi Chatrian (II Bonomi), Luigi Chatrian e il comunista Pompeo Colajanni
(governo Parri e I governo De Gasperi), Luigi Chatrian ed Enrico Martino (II De