Page 48 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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48 L’ItaLIa 1945-1955, La rIcostruzIone deL Paese e Le Forze armate
Nel 1943-44 il Ministero della Guerra affrontò la ricostruzione del Regio Eser-
cito nella cornice della resa senza condizione del 3-29 settembre 1943 e della
subordinazione dell’azione governativa alla Commissione Alleata di Controllo.
i suoi obiettivi precipui furono ottenere il dispiegamento dei reparti nella guerra
contro l’occupazione germanica (il Raggruppamento Motorizzato prima, i Grup-
pi di combattimento poi e il Corpo Italiano di Liberazione infine); il ripristino
della legalità e il contenimento di forze di disgregazione (l’Esercito volontario
per l’indipendenza della Sicilia, infiltrati del nemico e di suoi alleati, movimenti
anti-Stato) e incorporare le composite e variegate formazioni partigiane dell’Italia
settentrionale nel quadro della Guerra di liberazione.
In quest’opera, dopo la breve parentesi del ministro Sorice, spiccarono le per-
sonalità del generale Taddeo Orlando, Comandante Generale dell’Arma dei Ca-
rabinieri, e di Alessandro Casati. La loro azione va inquadrata nell’ambito della
ricostruzione nazionale incardinata sulla difesa della Banca d’italia e sull’opera
del ministro del Tesoro dei governi Bonomi II e Parri, il liberale e monarchico
Marcello Soleri, cuneese, già ministro della Guerra nel II governo Facta (ago-
sto-ottobre 1922), e del ministro del Bilancio, il suo conterraneo, Luigi Einaudi.
Difesa della moneta, superamento della inondazione di Am-Lire (che fu tra le
maggiori cause del disordine economico e della svalutazione) e prestiti naziona-
li furono fondamenta della lenta, tenace ardua ricostruzione delle forze armate,
quale espressione dello Stato: un’impresa titanica, libera da inflessioni partitiche
mentre era in corso un intreccio di conflitti che assumevano le ideologie quale
termine di riferimento dell’ordine sociale venturo.
Liberali, cattolici e repubblicani alla Guerra (Casati, Jacini, Brosio…
Negli anni 1945-46 si susseguirono alla Guerra tre personalità di straordinaria
levatura intellettuale e morale. Il conte Alessandro Casati (1881-1955), nipote di
Gabrio Casati, presidente del Consiglio del regno di Sardegna con Carlo Alberto,
senatore del regno, era stato ministro della Pubblica istruzione nel governo presie-
duto da Benito mussolini dal 1° luglio 1924 (dopo l’assassinio di Giacomo mat-
teotti) al 5 gennaio 1925. Esponente del liberalismo lombardo, cattolico sensibile
al modernismo, ufficiale decorato nella Grande Guerra, Presidente del Consiglio
superiore della pubblica istruzione su designazione di Giovanni Gentile (1923),
concentrato negli studi storici ed eruditi dopo l’avvento del regime di partito uni-
co, nel 1943 fu tra i promotori del partito liberale. Riparato nel seminario di San
Giovanni in Laterano (come De Gasperi, Ivanoe Bononi, il socialista Nenni e i
massoni Meuccio Ruini e Roberto Bencivenga), Ministro della Guerra nei due go-
verni Bonomi, fu poi membro della Consulta Nazionale e presidente del Consiglio
supremo di Difesa.
Stefano Jacini (1886-1952), nipote dell’omonimo uomo politico risorgimen-
tale e postunitario cattolico liberale, a sua volta fu cattolico aperto al rinnova-