Page 197 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
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L’Unione Iberica creò condizioni favorevoli all’espansione dei portoghesi a spese
delle colonie ispano-americane.
I francesi cercarono di espandersi anche in Amazzonia creando, nel 1626, un piccolo
nucleo abitato ai margini del Fiume Sinamari, trasferito poi a Caienna nel 1634. Ma
il possesso francese della futura colonia presto divenne oggetto di disputa da parte di
olandesi e inglesi. Nel 1656 gli olandesi occuparono Caienna e vi rimasero fino al 1664,
quando fu ripresa dai francesi. Nel 1667 gli inglesi cacciarono i francesi e poi da questi
a loro volta cacciati nel 1674. Infine, nel 1676, l’ammiraglio conte d’Astrées la riprese
definitivamente per i francesi.
Con la restaurazione (1640), il Portogallo volse la sua attenzione alla necessità di
fissare i limiti della sua colonia in America, andati molto oltre i limiti del meridiano di
Tordesilhas. I francesi cercavano sempre di avvicinarsi alla foce del Rio delle Amazzoni,
così da assicurarsi il diritto di libera navigazione sul grande fiume. Fra Lisbona e Parigi
ci furono numerose discussioni, fin quando il trattato di Utrecht (1713) non stabilì che la
linea divisoria passasse per il fiume Vincente Pinzon o Oiapoque, conosciuto con questo
nome fin dal 1596. Ciò nonostante, i francesi insistettero nella loro pretesa di arrivare il
più vicino possibile al margine nord del Rio delle Amazzoni; con questo proposito posti
e missioni religiose vicini ai fiumi, sempre più verso sud, arrivando fino ad Araguari.
Per contrapporsi a questi movimenti, il governatore del Grão-Pará, Don Francisco de
Souza Coutinho, fratello del ministro d’Oltremare Rodrigo de Souza Coutinho (più tar-
di conte di Linhares), ordinò, nel 1791, una ricognizione fino al Oiapoque, dalla quale
risultò l’installazione di diversi villaggi luso-brasiliani tra questo fiume e il Rio delle
Amazzoni. Ma i francesi insistettero nel contestare il limite riconosciuto nel trattato
di Utrecht, “scoprendo” più di un fiume Vicente Pinzon. Nasceva, così, un “territorio
contestato” che diventò fortemente visibile alle autorità portoghesi con l’installare della
corte a Rio de Janeiro. Anteriormente, nel 1801, il ministro Coutinho, in una lettera al
principe reggente, avvertiva che l’interesse di Napoleone di trasformare la Guiana in
una potente colonia, avrebbe potuto porre in rischio non solo la posizione di Belém il
più importante centro commerciale della regione, ma perfino la sovranità portoghese nel
nord del Brasile.
Con la dichiarazione di guerra alla Francia, Don João si ritrovava con il nemico alle
porte, portandolo a ordinare la conquista della Guiana per scongiurare quella minaccia,
allo stesso tempo in cui serviva di rivincita all’invasione del Portogallo.
Il contenzioso tra Francia e Portogallo durò quasi due secoli, e faceva riferimento al
possesso del territorio compreso tra il fiume Oiapoque, al nord, e il Rio delle Amazzoni,
al sud, che oggi forma lo stato brasiliano di Amapá. L’importanza dell’area contesa si
deve al fatto che Capo Nord, tra Belém e Caienna, segnava il limite della foce del Rio
delle Amazzoni; chi si installasse a sud di questo punto, in qualsiasi luogo tra il fiume
Araguari e la città di Macapá, avrebbe avuto garantito il diritto di navigare liberamente
sul Rio delle Amazzoni e arrivare fino in Perù .
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L’idea principale del Principe Reggente, al suo arrivo in Brasile, era di condurre
5 Il re Filippo II di Spagna diventò anche re del Portogallo, dal 1580 al 1640.
6 SOUBLIN, Jean. Cayenne 1809. Éditions Karthale. Paris, 2003.