Page 120 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             migliaia di persone: 6.000 il 31 luglio 1914, 3.000 il 10 gennaio, 800 in una cit-
             tadina come Pinerolo il 19 febbraio, molto prima quindi delle ben più affollate
             giornate di maggio. Secondo la stampa dell’epoca e la storiografia si tratta di sti-
             me di gran lunga inferiori alla realtà: si parla di 30.000 manifestanti il 4 agosto e
             addirittura 100.000 il 1° maggio (ma significherebbe più di un torinese su cinque,
             se non si considerano i residenti in paesi della cintura, dove lo stesso giorno si
             registrano numerosi altri cortei: la prefettura cita solo quelli che vedono l’inter-
             ruzione dell’attività nelle fabbriche, Borgaro, Brandizzo, Carmagnola, Collegno,
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             Condove, Rivoli, Venaria Reale ).
                Non sempre è chiaro chi siano i promotori delle manifestazioni, se i socialisti,
             gli anarchici o i sindacalisti. L’impressione è che si tenda a indicarli genericamen-
             te come socialisti, specialmente nel caso di riunioni alla Camera del Lavoro, dove
             in molti prendono la parola, spesso anche l’anarchico Acutis. Alcuni comizi sono
             contromanifestazioni ad iniziative promosse dagli interventisti (ad esempio il 12
             settembre, il 12 ottobre e il 21 febbraio in risposta a conferenze di Cesare Battisti,
             il 28 febbraio contro un comizio di Federzoni), oppure nascono spontaneamente
             senza alcun coordinamento, come il 15 settembre. Un titolo de “Il Momento” è
             indicativo: Dimostrazione interventista che si trasforma in manifestazione neutra-
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             lista .
                Avviene pure il contrario, cioè che siano gli interventisti ad organizzare riu-
             nioni contro le manifestazioni annunciate dai neutralisti; non è sempre agevole
             individuare chi è il primo a prendere l’iniziativa, anche perché le riunioni degli
             interventisti si svolgono in gran parte la mattina, mentre i neutralisti si riuniscono
             al tardo pomeriggio o alla sera. Sovente, dopo i comizi di ambo le parti, alcuni
             marciano in corteo per le strade del centro (talvolta passando davanti ai giornali
             amici per applaudire e a quelli rivali per fischiare o tirar sassi) fino a raggiungere
             piazza Carlo Felice, dove si fermano nel proprio bar di riferimento: il “Piemonte”
             per i neutralisti e il “Ligure”, di fronte, per gli interventisti, separati dai giardini –
             e dalla Pubblica Sicurezza.
                La diversa prassi è conseguenza della provenienza sociale dei due gruppi: gli
             interventisti sono soprattutto studenti o appartenenti alle libere professioni, men-
             tre nei giorni feriali i neutralisti possono riunirsi soltanto all’uscita dal lavoro. Del
             resto non tutti gli studenti sono interventisti, malgrado la gran parte dei docen-
             ti universitari sia interventista, compreso il rettore Giovanni Vidari: il 20 marzo
             è organizzato un dibattito all’interno dell’Ateneo in cui parlano universitari di
             entrambe le fazioni, senza incidenti ma soltanto grida di incitamento ed appro-




             51  Ibidem.
             52  Dimostrazione interventista che si trasforma in manifestazione neutralista, in “Il Momento”,
                 13-9-1914.
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