Page 117 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             mondo cattolico si sposta verso l’interventismo: si tratta forse degli elementi più
             anziani e conservatori, mentre «scesero in campo per il neutralismo gli uomini di
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             idee più avanzate ed i giovani» . Federico Marconcini, che verrà poi eletto per tre
             volte deputato nel PPI e dopo la seconda guerra mondiale senatore nella DC, ha
             ricordato un’assemblea in cui un suo discorso neutralista è apertamente contestato
             dalla maggior parte dei consiglieri comunali cattolici presenti sul palco, ma accla-
             mato dalla platea: secondo Raimondo Luraghi, che ha raccolto la testimonianza,
             sarebbe la prima volta che emerge un movimento cattolico di massa oltre al grup-
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             po dirigente clericale .
                Dichiarata la guerra, il movimento cattolico torinese si adegua, con poche ec-
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             cezioni , mentre com’è noto il socialismo italiano compie scelte diverse. Tutta-
             via, prima di considerare i socialisti torinesi, che occupano gran parte dello spazio
             pubblico cittadino, consideriamo brevemente repubblicani ed anarchici, verso cui
             il Ministero dell’Interno era particolarmente sensibile poiché dall’inizio di luglio
             1914 li ritiene uniti in un “fascio libertario” con intenti rivoluzionari. Allo scoppio
             della guerra, la prefettura rileva che parecchi tra i (pochi) repubblicani torinesi
             scelgono di arruolarsi con i volontari italiani della legione garibaldina accorsa a
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             difendere il Belgio invaso dalla Germania . Si riducono così ulteriormente i loro
             spazi politici, a Torino già modesti, come avevano dimostrato le elezioni ammi-
             nistrative di giugno.
                Qualche possibilità in più hanno gli anarchici, che non seguono De Ambris e
             Corridoni nella svolta interventista ma rimangono neutralisti, malgrado ancora l’8
             dicembre un loro comizio abbia il titolo ambiguo di «contro la guerra, contro la
             neutralità». Il 24 settembre il Prefetto aveva inviato una relazione tranquillizzante:
             alcuni degli anarchici più carismatici avevano scelto di arruolarsi con i garibaldi-
             ni, gli altri erano sotto controllo grazie ad un informatore. Pochi giorni prima, il
             30 agosto, gli anarchici avevano tentato di riunirsi, forse per fomentare uno scio-
             pero rivoluzionario, ma erano stati arrestati in sessanta prima ancora di iniziare
             a parlare. Il loro leader è Anselmo Acutis, che persuade i compagni a cercare di
             coordinarsi con i gruppi romagnoli e toscani. Lo stesso Acutis si distingue spesso
             ai comizi organizzati alla Camera del Lavoro e si reca al congresso nazionale


             37  R. Luraghi, I cattolici torinesi di fronte ai fatti dell’agosto 1917, in Benedetto XV..., cit., p. 568.
             38  Ivi, p. 568. Ma si leggano le perplessità espresse da G. Dotta, Chiesa e mondo del lavoro in età
                 liberale. L’Unione Operaia Cattolica di Torino (1871-1923), Effatà, Torino, 2008, p. 447 n. 10.
             39  Si rinvia al saggio di A. Zussini, I cattolici pacifisti torinesi de “Il Savonarola”. Una minoranza
                 cattolica tra evangelici e socialisti negli anni della prima guerra mondiale, in Anticlericalismo,
                 pacifismo, cultura cattolica nella pubblicistica tra i due secoli, Quaderno del centro studi Carlo
                 Trabucco, diretto da F. Traniello, n. 4, Torino, 1984.
             40  ACS, MI, DGPS, A5G, 1aGM, bb. 12 e 14. Sui garibaldini: E. Cecchinato, Camicie rosse. I ga-
                 ribaldini dall’Unità alla Grande Guerra, Laterza, Roma-Bari 2007 e H. Heyriès, Les garibaldiens
                 de 14. Splendeurs et misères des chemises rouges en France de la Grande Guerre à la Seconde
                 Guerre mondiale, Serre, Nice 2005.
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