Page 181 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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III SeSSIone - l’ItalIa economIca                                   181



             accordo dell’allora Primo Ministro Crispi col Cancelliere Bismark.
                Con l’avvento dell’idroelettricità anche in Italia potevano sorgere impianti in-
             dustriali svincolati dalla vicinanza ai corsi d’acqua, e le prime banche comincia-
             rono a concedere i crediti a lungo e medio termine indispensabili allo sviluppo di
             una economia moderna.
                Non tutto andò per il meglio però. I ricavi economici e le applicazioni dell’e-
             lettricità non furono immediatamente cospicui come si era sperato in un primo
             momento, l’elettrosiderurgia era infatti largamente di là da venire e la nascita
             di una industria dei metalli in Italia portò come prima conseguenza l’aumento
             dell’importazione di carbone, fattore che aggravò la bilancia dei pagamenti italia-
             na, e ne mise l’esistenza alla mercé delle importazioni straniere, cruccio di tutti i
             governanti italiani fino a Mussolini e a Enrico Mattei.
                Il ferro lavorato in Italia continuava così ad essere più costoso di quello estero,
             difetto al quale si cercò sciaguratamente di rimediare con l’aggiunta di rottami
             ferrosi al minerale puro, il che costrinse all’adozione di barriere doganali e di am-
             pie commesse di stato per difendere il prodotto nazionale così ottenuto, mediocre,
             dalla concorrenza estera. L’industria italiana nasceva quindi già con alcuni vizi di
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             fondo di quali avrebbe tardato a liberarsi .

                Se quindi economicamente lo sviluppo procedeva con diversi scompensi, ma
             anche con qualche soddisfazione, la ricerca scientifica italiana aveva conquistato
             però un altro campo, quello della fisica elettromagnetica,  in cui esercitarsi, al
             quale applicare il patrimonio di esperienze della scuola matematica nazionale e
             che lasciava presagire per il futuro grandi prospettive.
                Gli anni che seguirono in Italia furono quelli della grande crisi economica di
             fine secolo  e della ripresa del decennio giolittiano, ma furono anche caratterizzati
             dal grande sviluppo del nuovo campo di ricerca aperto dagli studi sull’elettricità:
             la fisica applicata, ed in particolare la ricerca sulle oscillazioni elettromagnetiche,
             che mezzo secolo dopo porterà alla scoperta del laser.
                In questo settore nascente e ancora privo di precise applicazioni, si distinse
             l’italiano Augusto Righi, creatore dell’oscillatore a sfere, per mezzo del quale
             fu possibile riprodurre con regolarità le onde elettromagnetiche, e maestro di un
             allievo destinato a divenire più famoso di lui, il bolognese Guglielmo Marconi.
             Marconi proseguì gli studi del suo maestro e, potendo contare su di un cospicuo
             patrimonio personale, poté nel 1895 proseguire nell’idea, che l’ambiente scientifi-
             co italiano considerava con scetticismo, di sfruttare l’invenzione del suo maestro
             per emettere, da una antenna, onde elettromagnetiche che fossero anche vettori di
             segnali, diretti verso un ricevitore dotato di analoga antenna.
                Come già Pacinotti, anche Marconi dovette far conto sui propri mezzi per co-


             9   T. Kemp, l’industrializzazione in europa nell’800, pp. 222-225.
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