Page 19 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             sarebbe disposta non solo a restare neutrale, ma a garantire anche la neutralità
             della Francia se la Germania attaccherà solo la Russia. Il telegramma riempie
             di esultanza il kaiser e Bethmann-Hollweg, che convocano immediatamente il
             generale von Moltke per ordinargli di cambiare gli ordini di mobilitazione: ora è
             possibile mandare tutto l’esercito a oriente, contro la Russia.
                Il generale von Moltke era un uomo colto e tranquillo, che doveva quel posto
             soprattutto all’essere il nipote del grande feldmaresciallo von Moltke, il vincitore
             delle guerre del 1866 e del 1870. Quando si sentì chiedere di cambiare gli ordini
             di mobilitazione, si sentì male: pensò agli 11.000 treni già in movimento e con le
             lacrime agli occhi rispose che non si poteva fare. Il kaiser ribatté amaramente: suo
             zio mi avrebbe dato una risposta diversa. Moltke, distrutto, tornò a casa e la sera
             ebbe un infarto; nel frattempo era arrivato un nuovo telegramma di Lichnowsky,
             che era andato a trovare Grey e aveva scoperto di essersi immaginato tutto: l’In-
             ghilterra non aveva nessuna intenzione di recedere.
                La sera del 1° agosto un diplomatico americano a Bruxelles annota sul suo dia-
             rio: nessuno si ricorda più che fino a pochi giorni fa si parlava tanto della Serbia,
             adesso è come se fosse sparita. Il 4 agosto le truppe tedesche entrano in Belgio,
             e Grey manda un ultimatum a Berlino, avvertendo che se non si ritireranno entro
             mezzanotte sarà la guerra. Bethmann-Hollweg, sconvolto, congeda l’ambasciato-
             re inglese con una frase, riferita alla garanzia di neutralità del Belgio, che è poi
             rimasta celebre come espressione di una politica cinica, attenta solo al vantag-
             gio immediato e indifferente ai princìpi: ci colpite alle spalle, fate scoppiare una
             guerra mondiale, “e tutto per un pezzo di carta”. Ma il primato del commento più
             futile spetta al kaiser, che, ricordiamolo, era cugino del re d’Inghilterra e dello zar,
             perchè erano tutti nipoti della regina Vittoria: “Chi l’avrebbe detto che Georgie
             e Nicky mi stavano per tradire! Se fosse vissuta mia nonna, non lo avrebbe mai
             permesso!”. È l’epitaffio funebre della politica fatta dagli imperatori e dai re, che
             nell’agosto 1914 esce per sempre dalla storia d’Europa.
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